13/05/2014 - 15:50

Shale gas: cosa sono le trivellazioni e il fracking. FederPetroli contro Report

Lo chiamano shale gas, o anche gas da argille, ed è l'ultima frontiera del mercato energetico mondiale. Si tratta di gas metano estratto da giacimenti non convenzionali in argille parzialmente diagenizzate, derivate dalla decomposizione anaerobica di materia organica contenuta in argille durante la diagenesi.
Che tradotto in parole più semplici equivale a dire che si tratta di un gas, intrappolato nella microporosità della roccia, estratto da un particolare tipo di giacimento. L'argilla è scarsamente permeabile per cui questi giacimenti non possono essere messi in produzione spontanea - come avviene per quelli convenzionali - ma necessitano di trattamenti altamente inquinanti per aumentarne artificialmente la permeabilità in prossimità dei pozzi di produzione.
Giacimenti di questo tipo si trovano solitamente tra i 2000 e i 4000 metri di profondità, pertanto è necessario effettuare dapprima una perforazione verticale per raggiungere lo strato di rocce, e successivamente una perforazione orizzontale (directional drilling) seguita da fratturazione idraulica (fracking), quest'ultima al fine di migliorare la permeabilità e permettere la produzione del gas presente nella shale.
Come è facile intuire le conseguenze ambientali connesse a questo tipo di estrazione non sono per nulla chiare e secondo molti studiosi potrebbero mettere seriamente a rischio la salute degli abitanti delle zone interessate dalle trivellazioni.
Proprio su questo aspetto si è focalizzata la puntata di Report, la trasmissione di giornalismo di inchiesta di Rai3 condotta da Milena Gabanelli, andata in onda ieri sera che ha messo in luce tutte le contraddizioni e i molti lati oscuri di questa particolare fonte di energia. Il servizio della Gabanelli ha infatti posto l’accento sull’alto rischio sismico connesso alle trivellazioni, sulle conseguenze legate all’aumento del riscaldamento globale, alla contaminazione delle falde acquifere, oltre ovviamente all’enorme deturpazione del paesaggio.
Nonostante questi aspetti preoccupanti lo shale gas sta prendendo – già da qualche anno – piede negli Usa dove il presidente Barack Obama si è più volte detto ottimista anche sulle ripercussioni che questo tipo di investimento avrà sul settore dell’occupazione (si parla addirittura di 600mila nuovi posti di lavoro entro il 2020). In Europa al momento queste trivellazioni non sono possibili, anche se proprio in Italia ci sono alcuni pozzi già perforati che attendono solo l'autorizzazione per immettere il gas nella rete nazionale. Ad annunciarlo è il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, che in una nota diffusa sul proprio sito spiega però come questi pozzi non adoperino le tecniche di fracking usate dagli americani.
Nel comunicato Marsiglia si è poi scagliato contro la puntata di Report definendola fonte ‘di puro terrorismo mediatico per allontanare sempre più l'Italia dall'importante capitolo delle risorse energetiche ed il progredire di uno sviluppo che possa portare valore aggiunto all'Italia”.
Rosamaria Freda
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