01/03/2022 - 12:02

SDGs Festival: i giovani chiedono più ascolto sulla crisi climatica

Gli studenti italiani, la crisi climatica e la sostenibilità ambientale: un rapporto caratterizzato dall'esigenza di sentirsi più ascoltati dalle istituzioni e di approfondire queste tematiche grazie alla scuola oltre che tramite i mezzi di informazione nazionali. E sempre alla scuola i giovani chiedono di essere guidati per una maggiore comprensione dei ruoli più richiesti nel mercato del lavoro e delle professioni del futuro. È questo il quadro emerso da un sondaggio che ha coinvolto 508 studenti nel corso del Festival SDGs conclusosi il 24 febbraio dopo una tre giorni alla quale hanno partecipato da tutta Italia oltre 15 mila studenti e 1.500 insegnanti.

SDGs Festival

La prima edizione di SDGs Festival, promossa dalla Società Benefit Civicamente attraverso la sua piattaforma EducazioneDigitale.it, è stata realizzata con talk, dibattiti e live show con la partecipazione di alcune delle più importanti aziende italiane in uno scambio interattivo molto efficace tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Tiziano Fazzi, AD di Civicamente commenta: "L'iniziativa è nata proprio per favorire l'incontro diretto tra le scuole e le imprese e far emergere le esigenze del mercato del lavoro e il punto di vista degli studenti, così da calibrare al meglio anche i programmi di educazione scolastica e di orientamento. Da questa interazione è risultata evidente, ad esempio, la necessità da parte dei giovani di conoscere meglio le nuove professioni della green economy e le grandi opportunità di impiego nella sostenibilità ambientale, trasversali a molteplici settori dell'industria e dell'economia italiana".

Al sondaggio hanno partecipato soprattutto studenti iscritti a licei (54%), seguiti da istituti tecnici (22%), istituti professionali (16%) e infine scuole di primo grado (7,5%). Rispetto alla provenienza geografica delle scuole, si è registrata una prevalenza della Lombardia (16,3%), del Lazio (14,5%), del Piemonte (13%), della Sicilia (13%) e della Calabria (11,3%).

Alla domanda "In quale contesto lavorativo ti vedi nel prossimo futuro", i partecipanti rispondono collocando la sostenibilità (14,4%) dopo l'ambito umanistico (37,4%), tecnico-scientifico (35,2%), della comunicazione (28,9%) e medico-diagnostico (25,2%). Di fronte a questa situazione, l'intervento di diverse società intervenute al Festival SDGs è stato illuminante nell'illustrare la molteplicità di strade oggi percorribili per cogliere le numerose opportunità di impiego della green economy, anche seguendo discipline più classiche. Dati e studi come quello di Symbola - riportato da Matteo Di Castelnuovo (Università Bocconi) - hanno rimarcato la forte diffusione dei green jobs in Italia, stimati in circa 3 milioni di posti di lavoro attuali e con un fabbisogno di professionisti con competenze green pari al 38% da qui al 2025.

I giovani ritengono che sia importante parlare di ambiente e crisi climatica prima di tutto a scuola (46,7%) e sui media nazionali (41,1%). Il 12,2% cita i social network come ulteriore ambito di confronto. In che modo allora la scuola dovrebbe guidare gli studenti, in ottica di orientamento alle professioni del futuro? Secondo i partecipanti, gli istituti hanno un importante responsabilità nell'aiutarli a individuare i ruoli più richiesti dal mercato del lavoro (38,9%), nel metterli in contatto con le aziende del territorio (34%) e nell'orientamento specifico ai lavori della sostenibilità (27%).

Infine, in relazione al problema del cambiamento climatico i giovani hanno espresso la loro sensazione di impotenza (59,6%) e indifferenza (13,7%), ma un quarto di loro (26,7%) ha manifestato ottimismo per la risoluzione della crisi. Sul proprio ruolo nell'affrontare tale situazione, gli studenti si sentono inascoltati (53,7%) e presi in considerazione solo quando ricorrono a forme di protesta come la manifestazione (37%). Anche in questo caso, però, una nicchia (9,3%) si ritiene soddisfatta dell'ascolto da parte delle istituzioni.

Tommaso Tautonico
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