01/11/2014 - 11:02

Sblocca Italia, via libera dalla Camera. Ecco le principali novità ambientali ed energetiche

Con 278 sì, 161 no e 7 astenuti, la Camera ha approvato il cosiddetto decreto Sblocca Italia, ovvero il provvedimento che contiene, tra l'altro, una serie di misure in materia di ambiente, energia, infrastrutture ed edilizia.
Il decreto, che è stato sostanzialmente modificato nel corso dell'esame in commissione, ora passerà all'esame del Senato e dovrà essere convertito in legge entro l'11 novembre prossimo. 
Ma vediamo nel dettaglio cosa stabilisce il nuovo testo in materia ambientale. Il comma 1 dell'articolo 7 introduce una serie di modifiche al cd. Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006) in materia di gestione delle risorse idriche al fine, tra l'altro, di prevedere l'obbligatorietà della partecipazione degli enti locali agli enti d'ambito e di garantire che in tutti gli ambiti territoriali il servizio idrico sia affidato a gestori unici. Ulteriori disposizioni contenute nell'articolo 7 riguardano l'utilizzo delle risorse finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico e la realizzazione degli interventi di adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione.
 
L'articolo 8 autorizza il governo all'adozione di un regolamento di delegificazione volto a dettare disposizioni per il riordino e la semplificazione della disciplina in materia di gestione delle terre e rocce da scavo. L'articolo 33 prevede l'adozione di interventi di riqualificazione ambientale e urbana in aree territoriali di rilevante interesse nazionale e specifiche disposizione finalizzate a procedere ad interventi di bonifica ambientale e rigenerazione urbana nel comprensorio Bagnoli - Coroglio, che viene riconosciuto area di rilevante interesse nazionale dal decreto.
 
L'articolo 33-bis, inserito nel corso dell'esame in commissione e modificato a seguito del rinvio, è volto ad escludere dai vincoli del patto di stabilità interno, nell'anno 2015, le spese sostenute per gli interventi di bonifica dell'amianto da realizzare nei territori compresi nel sito di bonifica di interesse nazionale di "Casale Monferrato".
 
L'articolo 34 interviene in materia di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati, mentre l'articolo 35 contiene una serie di disposizioni finalizzate alla realizzazione di un sistema adeguato ed integrato di gestione dei rifiuti urbani attraverso l'individuazione della capacità complessiva di trattamento dei rifiuti urbani e assimilati degli impianti di incenerimento esistenti o autorizzati, a livello nazionale, con l'indicazione della capacità di ciascun impianto e gli impianti di incenerimento con recupero energetico di rifiuti urbani e assimillati per coprire il fabbisogno residuo. Si tratta di un articolo che è stato integralmente sostituito nel corso dell'esame in commissione prevedendo, da un lato, una serie di modifiche alla procedura per la realizzazione di impianti di recupero di energia dai rifiuti, e dall'altro disposizioni aggiuntive in materia di: recupero dei rifiuti organici (comma 2), contributi economici per il trattamento energetico fuori regione dei rifiuti (comma 7), affidamento della nuova concessione del SISTRI dal 2016 (comma 10); deroga al divieto di smaltimento fuori regione dei rifiuti urbani nei casi di calamità naturali (comma 11) e rifiuti di beni in polietilene.
 
In materia di energia, l'articolo 22 riguarda l'incentivazione degli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di incremento dell'efficienza energetica di piccole dimensioni, realizzati in data successiva al 31 dicembre 2011, e mira a facilitare l'accesso per imprese, famiglie e soggetti pubblici a tali contributi (Conto termico). Nell'ambito delle modifiche approvate dalla commissione è stato previsto l'accesso da parte dei soggetti di edilizia popolare e delle cooperative di abitanti alle categorie di incentivi della Pubblica Amministrazione. Nel corso dell'esame in commissione è stato inserito l'articolo 22-bis, che interviene sul meccanismo del cd. spalma-incentivi obbligatorio (di cui al DL 91/2014) volto alla riduzione annua degli incentivi erogati agli impianti fotovoltaici di grossa taglia, escludendo dall'ambito di applicazione dello stesso gli impianti i cui soggetti responsabili siano, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge in esame, enti locali o scuole.
 
L'articolo 36 , che è stato integrato nel corso dell'esame in commissione, esclude dai vincoli del patto di stabilità interno le spese sostenute dalle regioni per la realizzazione degli interventi di sviluppo dell'occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata.
 
L'articolo 37 introduce alcune modifiche sulle norme vigenti in materia di infrastrutture di gas naturale, al fine di prevedere che igasdotti di importazione di gas dall'estero, i terminali di rigassificazione di GNL, gli stoccaggi di gas naturale e le infrastrutture della rete nazionale di trasporto del gas naturale, incluse le operazioni preparatorie necessarie alla redazione dei progetti e le relative opere connesse, rivestono carattere di interesse strategico, costituiscono una priorità a carattere nazionale, sono di pubblica utilità, sono indifferibili e urgenti.
 
L'articolo 38 qualifica le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale come attività di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. Un'ulteriore modifica attiene all'inserimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi effettuate sulla terraferma tra i progetti di competenza statale, sottoposti a procedimento di Valutazione di impatto ambientale (VIA). Tra le modifiche approvate dalla commissione l'introduzione, nelle attività di ricerca o coltivazione di idrocarburi rilasciate dallo Stato, del divieto della ricerca e dell'estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari.
 
L'articolo 39 modifica alcuni dei criteri per la fruizione degli incentivi per l'acquisto di veicoli a basse emissioni complessive. Ulteriori disposizioni inserite nel corso dell'esame in commissione riguardano: l'inclusione, nel novero degli interventi a cui è possibile destinare il 50% dei proventi delle aste del sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, anche del rafforzamento della tutela degli ecosistemi terrestri e marini (comma 1-bis dell'articolo 39); la modifica della definizione di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti (articolo 39-bis).
 
"Con l'approvazione da parte della Camera del così detto Decreto Sblocca Italia, oggi, in tema di misure ambientali, diamo il via a un percorso di semplificazione e di velocizzazione degli iter burocratici per quanto riguarda gli interventi di bonifica e contro il dissesto idrogeologico. Semplificazioni, naturalmente, tese soltanto a snellire le procedure nel rispetto delle tutele ambientali che rimangono severe e rigorose" ha commentato Silvia Velo, sottosegretario di Stato all'Ambiente.
 
 "Il governo è intervenuto, inoltre, per impedire che in futuro un contenzioso giudiziario possa bloccare un'opera di messa in sicurezza di un'area, evitando situazioni analoghe a quella che si è verificata a Genova in cui la realizzazione dei lavori per la messa in sicurezza del Bisagno era stata bloccata da intoppi burocratici " ha continuato la Velo.
 
"Sono certa che questo provvedimento sarà un utile strumento sia per avviare la realizzazione di quelle opere necessarie allo sviluppo occupazionale e infrastrutturale del Paese, sia per quanto riguarda la lotta al dissesto idrogeologico, per cui ci sono già più di 2 miliardi di euro stanziati e fermi da anni" ha concluso il sottosegretario. 
Rosamaria Freda
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