01/01/2013 - 01:00

Riti Coffee printer, la stampante che si ricarica col caffè

Presentato il primo prototipo di copiatrice totalmente ecologica: sprovvista di cavi per l'alimentazione elettrica, si aziona a mano e sfrutta, invece dell'inchiostro, la polvere di scarto di cialde per espresso e di moka.
Al Greener Gadgets Design Competition di New York ha fatto incetta di voti e le sue probabilità di arrivare alla distribuzione sul mercato sono ottime: RITI Coffee Printer, la stampante eco-friendly che funziona impiegando fondi di caffè, pur senza aggiudicarsi il primo premio di 5.000 dollari messo in palio dal contest, nel corso della finalissima è riuscita comunque ad attirare su di sé grande consenso di addetti ai lavori ed esperti di settore.

Messa a punto dal creativo sud coreano Jeon Hwan Ju, che dichiara di aver avuto l'idea proprio mentre si trovava in un bar, RITI si chiama fuori da costi e impatto altamente inquinante di cartucce, toner e stampanti laser tradizionali sfruttando a piene mani, in chiave di riciclo integrale, gli scarti di consumo della bevanda più amata dai coffee-addicted. Basti pensare alle cifre: nella sola Italia le tazzine di espresso bevute ogni giorno ammonterebbero - stando alla classifica stilata nei mesi scorsi dal quotidiano "Il Giornale" - a qualcosa come 200 milioni, mentre il consumo pro capite annuo di caffè nel resto del globo si aggirerebbe intorno agli 11 kg della Finlandia, ai 10 della Svezia, ai 7.5 della Svizzera, ai 6.9 della Germania e così via, fino ad arrivare al fanalino di coda Brasile, fermo a 4.7.

Un'accessorio per l'ufficio e per la casa che nasce green dalla testa ai piedi. Piccola, compatta e ad impatto zero, per realizzare la stampa su carta (di tracciato marrone scuro su bianco, anziché nero classico come da comune inchiostro) non richiede energia elettrica ma semplice spinta manuale: perché RITI Coffee Printer possa attivare il suo processo di lavoro, infatti, è necessario spostare a mano, avanti e indietro, l'apposito contenitore-misurino destinato ai fondi di moka pressati oppure, in alternativa, ai residui di thè.

Brillante esempio di "manodomestico", ovvero di dispositivo casalingo che per funzionare non ha bisogno di corrente, la stampante ecologica in questione permetterebbe di risparmiare una media di 63 kW/h per anno di energia elettrica. In attesa di nuovi sviluppi, dunque, abituiamoci all'idea di conservare cialde e fondi di scarto dell'espresso della giornata: in un futuro più che prossimo, a quanto pare, potrebbero decisamente servire.
Manuela Bianchi
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