18/12/2014 - 20:16

Rifiuti, Galletti su multa Ue. L'Italia ha superato emergenza discariche abusive

L'Italia è al lavoro per lasciarsi alle spalle l'epoca delle discariche abusive e dei territori avvelenati dall'abbandono e dallo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi per l'ambiente e la salute dei cittadini.
Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, nel corso della sua audizione di fronte alle commissioni congiunte Politiche UE e Ambiente. 
 
La questione della presenza delle discariche abusive sul territorio italiano è complessa e per nulla piacevole e ha portato il nostro Paese ad essere condannato per inadempienza dalla Corte di Giustizia del'Ue. L'organismo comunitario il 2 dicembre scorso ha infatti dichiarato l'inadempimento generale e persistente dell'Italia alla prima sentenza di condanna avvenuta nell'aprile del 2007. L'Italia infatti avrebbe dovuto adottare i necessari provvedimenti per imporre che in ogni luogo in cui sono depositati rifiuti, essi vengano catalogati e identificati e siano adottate tutte le attività necessarie a verificare lo stato di contaminazione delle aree, ha ricordato Galletti spiegando le motivazioni che hanno portato alla sentenza.
 
La Corte di Giustizia ha inoltre pronunciato la condanna del nostro Paese al pagamento d'ingenti sanzioni pecuniarie in riferimento a 218 discariche, per le quali gli interventi di bonifica erano ancora in corso nell'aprile 2013. Nello specifico sono state imposte: una sanzione forfettaria una tantum che ammonta a 40 milioni di euro e una penalità semestrale determinata in 42 milioni e 800 mila euro, fino all'esecuzione completa della sentenza, ha continuato il ministro. 
 
La Corte ha infatti riconosciuto al nostro Paese la possibilità di applicare la penalità in forma decrescente, cioè in maniera proporzionale alla risoluzione delle problematicità riscontrate nei siti oggetto di contestazione. La sentenza precisa anche che tale determinazione nasce dall'esigenza, fissata dalla Corte, che la Commissione possa valutare lo stato di avanzamento dei provvedimenti di esecuzione della decisione. 
 
Pertanto, il pagamento della penalità potrà essere ridotto progressivamente in ragione del numero dei siti messi a norma, computando due volte le discariche contenenti rifiuti pericolosi. Ciò significa che ogni semestre saranno detratti dall'importo stabilito 400 mila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma conformemente alla sentenza, e 200 mila euro per ogni altra discarica, scalando progressivamente l'importo della penalità, ha precisato ancora Galletti. E ancora. Le somme delle sanzioni pagate dallo Stato Italiano sono oggetto del diritto di rivalsa da parte del ministero dell'Economia nei confronti delle Regioni secondo quanto disposto dall'articolo 43 della legge 234 del 2012, ha spiegato ancora Galletti. 
 
Il ministro ha poi annunciato di aver già sollecitato, tramite la Rappresentanza d'Italia presso l'Unione Europea, l'avvio di un confronto con la Commissione, per concordare le modalità di esecuzione della sentenza.
 
Inoltre, con il coordinamento del Dipartimento per le Politiche Europee il ministero dell'Ambiente, in collaborazione con le Regioni interessate, sta predisponendo un aggiornamento sullo stato di avanzamento delle attività di bonifica per i siti oggetto di contestazioni europee, in modo da disporre dell'insieme delle informazioni utili ad ottenere una riduzione delle sanzioni pecuniarie imposte dalla condanna della Corte di Giustizia sin dalla scadenza del primo semestre, prevista per il prossimo giugno 2015.
 
Il ministro ha inoltre annunciato che nelle prossime settimane incontrerà i Servizi della Commissione per chiarire le condizioni necessarie alla risoluzione del caso e all'adempimento della sentenza. In quella occasione spiegherà con chiarezza che, prima ancora della condanna del 2 dicembre scorso, l'Italia si era già dotata degli strumenti normativi e dei finanziamenti necessari al conseguimento di tale obiettivo.
 
In particolare, con la Legge di Stabilità 2014 è stato istituito nello stato di previsione della spesa del ministero dell'Ambiente un fondo, con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli esercizi 2014 e 2015, destinato al finanziamento di un "piano straordinario di bonifica delle discariche abusive individuate in relazione alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2077" ha ricordato Galletti. 
 
Il piano, approvato lo scorso 9 dicembre, individua interventi su complessive 45 discariche in procedura d'infrazione rispetto ai quali, viste le risorse limitate messe a disposizione dalla scorsa Legge di Stabilità, sono stati adottati specifici criteri di finanziamento. In particolare, è stata assegnata la massima priorità agli interventi in aree e discariche pubbliche ritenuti più rapidamente cantierabili dalle Regioni interessate. In secondo luogo si è deciso di garantire la copertura delle opere non immediatamente cantierabili.
 
Tali interventi, che sono in totale 29, troveranno copertura finanziaria a valere sulle risorse disponibili del fondo, che ammontano a circa 59,5 milioni di euro, e saranno attuati attraverso gli Accordi di Programma Quadro già stipulati tra il ministero dello Sviluppo Economico, quello dell'Ambiente, e le Regioni Abruzzo, Puglia, Sicilia e Veneto.
 
Diversamente, le ulteriori iniziative individuate (per un totale di 16 discariche), che ricomprendono, tra l'altro, gli interventi in sostituzione e in danno da effettuare nei confronti dei privati inadempienti nelle discariche interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi in Emilia-Romagna, Liguria ed Umbria, potranno essere finanziate solo attraverso il reperimento delle risorse, 54 milioni di euro, che vanno sommati ai 7 che risultano già disponibili da parte delle regioni, per un totale di 61 milioni di euro. Queste risorse potrebbero trovare copertura con i Fondi Strutturali 2014-2020 assegnati alle Regioni interessate, come recentemente proposto negli emendamenti alla Legge di Stabilità 2015.
 
Per ulteriori 6 aree di discarica oggetto della procedura d'infrazione 2003/2077 ricadenti all'interno dei Siti di bonifica diiInteresse nazionale (SIN) di Venezia, Mantova, Serravalle Scrivia e Priolo, è stata fatta richiesta, in via programmatica, di copertura finanziaria dei relativi interventi nell'ambito della ripartizione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) per il periodo 2014 - 2020.
 
In questo modo sarebbe possibile avviare le procedure per i lavori di risanamento in modo da dimostrare l'impegno del Paese ad adempiere la sentenza già in questa prima fase di negoziazione con la Commissione Europea, anche per rimodulare le condizioni di adempimento, contenendo gli importi della penalità prevista per i successivi semestri e poi riducendo progressivamente il tetto della penalità nei semestri successivi per effetto della messa a norma degli altri siti, ha aggiunto il ministro. 
Rosamaria Freda
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