01/05/2016 - 21:35

UTILITALIA, FISE Assoambiente e CIC: 'il Collegato Agricoltura in merito al trattamento di sfalci e potature ci espone alle infrazioni comunitarie'

“Provvedimento illogico ed inspiegabile. Contraddice le regole UE, aumenta i costi di gestione e le tariffe ai cittadini. Esprimiamo grande preoccupazione per una norma che sta per essere licenziata dal Parlamento nell’ambito del Collegato Agricoltura. Una norma in palese contrasto con la normativa europea, che espone il nostro paese ad un’altra procedura di infrazione”.

E' questo l'allarmato commento in merito all’art. 41 del Disegno di Legge S 1328-B, presentato lo scorso 29 aprile e attualmente in esame al Senato, che dispone l’esclusione degli sfalci e le potature di parchi e giardini dal campo di applicazione dei rifiuti, espresso dalle tre organizzazioni:

  • UTILITALIA, l'Associazione che rappresenta le imprese dei servizi energetici idrici e ambientali;
  • FISE Assoambiente, l'Associazione che rappresenta a livello nazionale e comunitario le imprese private del settore dell’igiene ambientale, della gestione dei rifiuti e delle bonifiche;
  • CIC, Consorzio Italiano Compostatori.

"Questa norma - sostengono i rappresentanti delle tre associazioni - comporterà, paradossalmente, un aumento dei costi di trattamento dei rifiuti urbani e quindi un aumento delle tariffe comunali a carico dei cittadini".

Infatti, secondo le stime delle tre organizzazioni, il costo di conferimento dalla frazione organica dei rifiuti urbani (in sigla FORSU) potrebbe aumentare fino a 10-20 €/tonnellata.

"Ma soprattutto - proseguono le associazioni - questa norma farà inoltre venir meno una materia prima importante per trasformare i rifiuti organici, renderà critico e difficoltoso il processo di trattamento (digestione anaerobica e compostaggio), e di fatto comporterà un serio ostacolo allo sviluppo della raccolta differenziata ed al raggiungimento dei target di riciclo".

UTILITALIA, FISE Assoambiente e CIC evidenziano infine l’assoluta indisponibilità all'interno dell’iter parlamentare a tenere conto delle istanze di un settore di fondamentale importanza per il Paese, che lo stesso governo ha individuato quale strategico in altri provvedimenti, quale ad esempio l’art. 35, comma 2, dello Sblocca Italia.

"Si tratta di un passo indietro incomprensibile ed illogico oltre che inspiegabile", chiosano i rappresentanti delle tre associazioni.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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