14/01/2015 - 12:31

Quirinale: Napolitano si è dimesso. Il 29 gennaio la prima votazione per eleggere il nuovo presidente

E' tutto pronto per l'addio di Giorgio Napolitano al Colle. Il presidente della Repubblica ha infatti firmato questa mattina, alle ore 10.35, l'atto di dimissioni dalla carica.
Il segretario generale della presidenza della Repubblica, Donato Marra, sta provvedendo in queste ore a darne ufficiale comunicazione ai presidenti del Senato e della Camera e al presidente del consiglio dei Ministri.

Intorno a mezzogiorno Napolitano lascerà il Quirinale e tornerà nella sua abitazione privata nel rione Monti a Roma. Giorgio Napolitano è stato l'undicesimo presidente della Repubblica ed è rimasto in carica dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015. In precedenza era stato presidente della Camera nell'XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell'Interno nel governo Prodi I, nonché deputato pressoché stabilmente dal 1953 al1996, europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004, e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica. È l'unico Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano ed anche il primo ad essere chiamato per un secondo mandato, oltre che il più anziano al momento dell'elezione nella storia repubblicana. 
 
Quanto al suo successore, sono diversi i nomi che circolano in queste ultime ore. Da Romano Prodi a Pier Carlo Padoan, fino a Walter Veltroni, Sergio Mattarella, e Ignazio Visco. Ciò che è certo è che le sue veci saranno assunte al momento dalla seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, Pietro Grasso, che si trasferirà a palazzo Giustiniani, sede della supplenza presidenziale. 
 
Per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, giovedì 29 gennaio, alle ore 15.. La platea sarà dunque composta da 630 deputati, 315 senatori più i senatori a vita, i delegati delle Regioni (tre per ogni Regione tranne la Val d'Aosta che ne indicherà uno solo). Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza dei due terzi dell'Assemblea (pari a 672 voti) mentre dal quarto si scende a 505, ovvero la maggioranza assoluta. 
 
"Oggi possiamo soltanto ringraziare il presidente Napolitano per i suoi nove anni trascorsi al Quirinale. Grazie per aver accettato, con grande spirito di sacrificio, un secondo mandato, portato avanti con assoluta autorevolezza e con grande responsabilità. Due virtù che, da sempre, contraddistinguono la vita e l'attività di Giorgio Napolitano" ha detto il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, commentando l'addio di Napolitano al Quirinale. 
 
"Il suo ruolo è stato determinante in un momento difficile e incerto in cui si chiedeva, all'intera classe politica, "un'assunzione collettiva di responsabilità". La sua fermezza e il suo altissimo senso dello Stato hanno giocato un ruolo determinante per le Istituzioni e per la democrazia nel nostro Paese. Proprio per questo al presidente Napolitano va il mio ringraziamento e quello di tutti gli Italiani" ha concluso il sottosegretario. 
Rosamaria Freda
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