17/09/2014 - 18:30

Progetto RES H/C Spread: le buone pratiche delle rinnovabili termiche

Si chiama RES H/C Spread (www.res-hc-spread.eu), ed è un progetto comunitario che mira a definire i piani regionali per un migliore utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, quali la risorsa geotermica, per il riscaldamento e il raffreddamento, concentrandosi su 6 regioni pilota in tutta Europa: Castilla y Leon (Spagna), Emilia Romagna (Italia), Riga Region (Lettonia), Rodophe (Bulgaria), Macedonia occidentale (Grecia) e Salisburgo Regione (Austria).
Le sei regioni sono state selezionate in funzione della loro diversità climatica e culturale e rappresentano le principali zone climatiche dell'Unione europea, con una prevalenza delle nazioni mediterranee. L'idea è quella di sviluppare metodologie e buone prassi per un migliore utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili sia per il riscaldamento che per il raffrescamento estivo, in particolare per ciò che riguarda la messa a punto di strumenti e metodi a supporto della pianificazione regionale, da poter estendere poi a tutte le altre aree europee. Il progetto è coordinato dall'italiana ISIS (Istituto di Studi per l'Integrazione dei Sistemi), società di ricerca e consulenza privata, e come spiega Stefano Faberi, i "punti di forza del progetto, partito circa 6 mesi fa, sono la costituzione in ogni regione di un Comitato di Governance per il coinvolgimento attivo di attori locali e la messa a punto di mappe territoriali per la definizione dei potenziali di domanda e di offerta di energia termica".

Il progetto è finanziato dal programma "Intelligent Energy" con 1 milione di euro circa e si concluderà nel 2016. Lo spunto alla base del progetto è rappresentato "dall'interesse sul potenziale ancora poco utilizzato dalle rinnovabili termiche, in cui rientrano sistemi di teleriscaldamento anche di piccola dimensione che utilizzano calore di recupero della cogenerazione o dell'industria o vengono alimentatati da biomasse o da impianti solari termici di grandi dimensioni", illustra Faberi. Non è il primo progetto europeo sul tema, si ricorda ad esempio GeoDH, a conferma che l' interesse dell'Europa sullo sviluppo delle tecnologie nel settore delle rinnovabili termiche è alto. "In Emilia Romagna, regione partner del progetto, c'è molto interesse, anche perché si è sviluppato significativamente il teleriscaldamento anche di piccola taglia, ma in generale -conclude il capo progetto Isis, Faberi - c'è molta aspettativa anche da parte dell'Unione Europea, anche in vista del raggiungimento degli obiettivi 20-20-20".

fonte: distrettoenergierinnovabili.it
Tommaso Tautonico
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