21/03/2015 - 15:39

Politica energetica nazionale, De Vincenti: sì a modifica rotte gas, GNL, Tap, rinnovabili ed efficienza energetica

Il sistema italiano di stoccaggio del gas è particolarmente efficiente e viene considerato a livello europeo come "best practice".
Esso è capace di stoccare, a regime, quantità significative di gas: circa 11,4 miliardi di metri cubi di stoccaggio commerciale e circa 4,6 miliardi di stoccaggio strategico, ciò che permette al Paese una autonomia importante anche nei momenti di crisi.   
 
Ad affermarlo è stato il viceministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vicenti, rispondendo in commissione Attività produttiva della Camera a un'interrogazione con cui il deputato del Pd Gianluca Benamati chiedeva conto al governo delle iniziative in materia di politica energetica e di infrastrutture finalizzate a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nel nostro Paese
 
Il viceministro è poi passato a ricordare le iniziative che il governo al momento sta concretizzando sul versante dell'approvvigionamento energetico. Tra queste, la diversificazione delle fonti e le rotte del gas, a mezzo di gasdotti, come il Tap, e rigassificatori GNL. Il Tap potrà portare in Italia fino a 10 miliardi di metri cubi nel 2020, aumentabili a 20 successivamente. Tali primi volumi di gas azero corrispondono a quanto abbiamo importato nel 2014 da Algeria o Libia e al 40 per cento circa di quanto importiamo attualmente dalla Russia, ha sottolineato De Vincenti. 
 
E ancora. Il governo continua sulla strada dello sviluppo delle fonti rinnovabili, dato che già nel 2014 abbiamo raggiunto, con sei anni di anticipo, l'obiettivo comunitario del 17 per cento assegnato all'Italia e a promuovere ulteriormente l'efficienza energetica. Vengono inoltre implementate le infrastrutture di interconnessioni gas ed elettricità in Europa  e per consentire l'utilizzo, senza problemi di rete, della sempre maggiore quota di rinnovabili variabili nella produzione di elettricità. 
 
Viene inoltre reso più liquido ed accessibile il mercato di GNL (gas naturale liquefatto) con nuovi fornitori, modernizzando le infrastrutture già esistenti nonché costruendo nuovi rigassificatori e sviluppata una politica di ricerca e coltivazione di gas sostenibile nel Mediterraneo orientale e nel Nord Africa, promuovendo l'esportazione di questa risorsa verso l'Europa. Infine il governo sta puntando ad incrementare la produzione nazionale sia di petrolio che di gas in modo sicuro per l'ambiente, come previsto dalla direttiva europea offshore (Direttiva 2013/30/EU of European Parliament and of the Council of 12/06/2013 on Safety Offshore Oil and Gas Operation).
 
De Vincenti si è inoltre soffermato sull'attuale situazione del sistema di approvvigionamento energetico del nostro Paese. L'Italia è il terzo mercato europeo per il gas naturale, con un consumo di circa 62 miliardi di metri cubi nel 2014 ed una dipendenza dall'import per circa il 90,0 per cento. La produzione nazionale di gas, dopo alcuni anni di aumento, è infatti calata a circa 7,1 miliardi di metri cubi anno, mentre avrebbe ancora prospettive di incremento. 
 
Dei circa 56 miliardi di metri cubi importati, 26,1 miliardi di metri cubi, equivalenti a circa il 44 per cento della domanda italiana, provengono fisicamente dalla Russia. Il progetto South Stream, con una capacità del gasdotto di 63 miliardi di metri cubi all'anno, non era previsto che portasse gas aggiuntivo all'Italia ma che continuasse a fornire i volumi attuali attraverso una nuova rotta, aumentando la diversificazione delle rotte e quindi la sicurezza delle forniture rispetto al transito in Ucraina, ha continuato De Vincenti. 
 
Il Turkish Stream, progetto di gasdotto che parte dalla Russia verso la Turchia attraversando il Mar Nero, prevedrebbe la realizzazione di 4 linee per un totale di 63 miliardi di mc l'anno. Il volume di gas che sarà consegnato al confine tra Turchia e Paesi della UE è stimato in 47 miliardi di mc in quanto 16 miliardi di mc, che sarebbero trasportati con la prima linea, sarebbero destinati al mercato turco. Il progetto potrebbe essere verosimilmente sviluppato per fasi successive con una seconda linea che potrebbe raggiungere l'esistente interconnessione fra Turchia e Grecia per ulteriori 16 miliardi di metri cubi In funzione dell'ulteriore numero di linee che saranno costruite si potrà valutare se realmente la Russia e GazProm intenderanno non estendere, oltre il 2019, i transiti di gas attraverso l'Ucraina.   
 
In sede di replica il deputato Benamati si è dichiarato soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del governo. Come sottolineato dal viceministro De Vincenti la modifica delle rotte, lo sviluppo del GNL, la realizzazione del TAP, la crescita delle rinnovabili e dell'efficienza energetica rappresentano punti che contribuiscono alla sicurezza energetica del Paese, ha detto il parlamentare. 
Rosamaria Freda
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