11/12/2012 - 01:00

Plastica: cala il recupero complessivo, ma cresce la quota avviata a riciclo meccanico

La filiera della plastica - sistema consortile e operatori indipendenti - nel 2011 ha registrato un incremento rilevante d’imballaggi avviati al riciclo passando da 716.000 tonnellate a 745.000 tonnellate con un incremento percentuale del 4%. La percentuale di riciclo sull’immesso al consumo risulta pari al 36%.

Nel 2011 sono stati avviati a recupero energetico 662.000 tonnellate d’imballaggi corrispondenti al 32% dell’immesso al consumo. Rispetto al 2010 si registra una riduzione dei quantitativi recuperati dell’11% (ma su questo dato pesa certamente la crescente difficoltà di ottenere dati certi e completi riguardo alla quota di imballaggi in plastica recuperati nei termovalorizzatori dei rifiuti urbani come quota-parte del rifiuto indifferenziato). Il recupero complessivo (riciclo meccanico + recupero energetico) per il 2011 è stato pari a 1.407.000 tonnellate, corrispondenti al 68% dell’immesso al consumo.

La quantità pro-capite d’imballaggi in plastica raccolti cresce anche per il 2012 e nelle Regioni del Nord sono stati raggiunti livelli elevati. La crescita pro-capite nelle realtà già attestate su standard quantitativi elevati è però in diversi casi accompagnata da un peggioramento della qualità dei rifiuti raccolti. Per il prossimo triennio ci si attende un’ulteriore crescita per il Centro-Sud, in modo particolare per l’impegno di alcune Regioni e Province che si stanno attivando concretamente per raggiungere obiettivi di raccolta più elevati, anche per far fronte a emergenze contingenti che coinvolgono il territorio.

 

In Italia, il settore della plastica è uno dei più attivi dell’industria chimica, sebbene dipenda fortemente dall’estero per il feedstock e abbia un forte legame con il comparto oil. Gli imballaggi assorbono circa un terzo delle materie plastiche consumate annualmente e sono prodotti da più di 2.000 imprese di medio-piccola dimensione.

Per quanto riguarda l’immesso al consumo d’imballaggi in plastica, questo dipende fortemente dall’andamento dell’economia e risulta in prima approssimazione proporzionale alla crescita del PIL e della spesa delle famiglie. La filiera della plastica nel 2011 presenta un segnale di stabilizzazione nell’immesso al consumo nazionale (+0,2% rispetto al 2010). Si registra una contrazione dei consumi d’imballaggi destinati al circuito domestico (–0,3% sul 2010), mentre crescono gli imballaggi immessi al consumo destinati al circuito del commercio e dell’industria (+1,1% rispetto al 2010).

Secondo i dati forniti da Plastics Europe, dal 2009 al 2010 la produzione mondiale di materie plastiche è aumentata di 15 milioni di tonnellate (6%), arrivando a quota 265 milioni di tonnellate. Nel 2010 l’Europa ha registrato una produzione di 57 milioni di tonnellate (pari al 21,5% della produzione globale) ed è stata superata dalla Cina. Nel 2010 la domanda da parte dei trasformatori europei è aumentata del 4,5% rispetto al 2009, raggiungendo 46,4 milioni di tonnellate. La percentuale di utilizzo di tali quantitativi tra i vari settori è rimasta piuttosto stabile rispetto agli anni precedenti, con l’imballaggio che rappresenta il segmento più importante con il 39% della domanda totale.

L’andamento delle esportazioni di rifiuti in materiale plastico in Europa è rimasto piuttosto stabile negli ultimi tre anni, con una previsione per il 2012 che mostra una lieve diminuzione. I maggiori esportatori si confermano la Germania e il Regno Unito, che considerate congiuntamente negli ultimi tre anni hanno esportato più della metà dei quantitativi complessivamente trasferiti all’estero. Il terzo Paese esportatore si conferma, anche per il 2011 (e le previsioni 2012 mantengono questa classifica), il Belgio. Livelli di esportazione pressoché simili e stabili nel triennio 2009-2011 si possono evidenziare per Olanda, Francia e Italia. In Italia, tuttavia, a differenza degli altri due paesi, le stime per il 2012 segnalano un’evidente diminuzione dell’export.

Per poter consentire lo sviluppo del settore del riciclo della plastica, riaffermando il principio comunitario di gerarchia nella gestione dei rifiuti che assicura priorità al riciclo meccanico rispetto al recupero energetico, occorre pensare a un approccio combinato, incentrato su più aree d’intervento, e condiviso tra tutti i soggetti che compongono tutta la filiera.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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