27/01/2022 - 11:02

PepsiCo, obiettivo: eliminare la plastica vergine a base fossile dai pacchetti di patatine entro fine decennio

PepsiCo ha stabilito il nuovo obiettivo di utilizzare il 100% di plastica riciclata o rinnovabile in tutte le confezioni entro il 2030, riducendo i gas serra derivanti dagli imballaggi in film fino al 40%

 

plastica vergine a base fossile

Dopo l'introduzione di  PepsiCo Positive, la trasformazione strategica end-to-end dell'azienda che pone al centro la sostenibilità, PepsiCo Europe annuncia oggi che entro il 2030 prevede di eliminare la plastica vergine a base fossile in tutti i suoi sacchetti di patatine. Questo obiettivo si applicherà a marchi come Walkers, Doritos e Lay's e si concretizzerà con l’utilizzo del 100% di plastica riciclata o rinnovabile nei suoi pacchetti. 
I test di prodotto del packaging inizieranno nei mercati europei nel 2022, cominciando nella prima metà dell’anno dalla plastica rinnovabile nella gamma Lay's in Francia. Durante il corso dell'anno, anche una gamma del marchio Walkers nel Regno Unito sperimenterà l’imballaggio riciclato. Il materiale riciclato nei pacchetti sarà derivato dalla plastica utilizzata in precedenza mentre quello rinnovabile proverrà da sottoprodotti di piante come l'olio da cucina usato o gli scarti della pasta di carta. PepsiCo, grazie al passaggio ai materiali vergini fossil-free, stima di poter ottenere fino al 40% di riduzione delle emissioni di gas serra ogni tonnellata di materiale di imballaggio. 

Silviu Popovici, Chief Executive Officer, PepsiCo Europe ha commentato: "Il riciclo degli imballaggi flessibili dovrebbe essere la norma in tutta Europa. Vediamo un futuro in cui le nostre borse saranno prive di plastica vergine a base fossile. Queste faranno parte di una fiorente economia circolare in cui gli imballaggi flessibili saranno apprezzati e potranno essere riciclati come nuovo pacchetto. Stiamo investendo insieme ai nostri partner, per costruire capacità tecnologiche che ci aiutino a raggiungere l’obiettivo. In questo momento abbiamo bisogno di un panorama normativo adeguato così che gli imballaggi non diventino mai rifiuti". 
PepsiCo utilizza plastica flessibile per i suoi imballaggi di patatine – l'involucro morbido utilizzato per realizzare i suoi sacchetti contenenti patatine è leggero rispetto agli imballaggi alternativi e quindi ha una bassa impronta di carbonio. È anche molto efficace nel mantenere il cibo fresco, riducendo così gli sprechi alimentari. Tuttavia, PepsiCo riconosce che è necessario un cambiamento per ridurre la quantità di plastica vergine a base fossile che viene utilizzata e guidare la circolarità negli imballaggi flessibili. PepsiCo Europe concentrerà il suo lavoro su tre pilastri strategici: il giusto design; la giusta infrastruttura e la giusta “nuova vita” per gli imballaggi flessibili. 
Oltre al passaggio ai materiali rinnovabili e riciclati, PepsiCo ha sviluppato il suo programma "Making Bags Better", che si concentrerà su una serie di investimenti e innovazioni in modo che più plastica flessibile venga riciclata e riutilizzata in Europa.  

PepsiCo Europe sta spostando tutti i suoi sacchetti verso materiali che li rendano più facili da riciclare, sfruttando un’innovativa tecnologia di design per creare una struttura del sacchetto più semplice. I nuovi design dei sacchetti contengono maggiori proporzioni di plastiche riciclabili come il polipropilene, comunemente indicato come “mono-materiale”. Questi soddisfano le linee guida di progettazione per il riciclo sviluppate dal Circular Economy for Flexible Packaging (CEFLEX) che sono state concordate da una serie di parti interessate, attive nella catena del valore degli imballaggi flessibili. PepsiCo ha anche lavorato per ridurre gli imballaggi non necessari nei suoi singoli sacchetti e nelle confezioni multiple, come parte del suo impegno per una riduzione del 50% di plastica vergine per porzione entro il 2030. Si stanno compiendo progressi verso questo obiettivo, anche in mercati come il Regno Unito dove, su alcune parti della gamma, PepsiCo ha ridotto l’imballaggio esterno del suo multi-pack fino al 30% utilizzando tecnologie innovative nei suoi impianti di produzione. 

 

 

Marilisa Romagno
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