16/02/2015 - 13:50

Ogm. Usa: via libera alla "Artic Apple". Preoccupata la Coldiretti

Gli Stati Uniti hanno dato il via libera alla commercializzazione della prima mela geneticamente modificata che non annerisce e mantiene l'aspetto sempre fresco anche dopo essere stata tagliata a fette.
Si tratta della "Artic Apple" e a deciderne la distribuizione sul mercato Usa a partire dalla fine del 2016 è stato il Dipartimento dell'agricoltura statunitense (Usda). In particolare ad essere commercializzate saranno le tipologie "Golden Delicious" e "Granny Smith", entrambe manipolate geneticamente con l'inserimento di un gene anti-macchia prodotto dall'azienda canadese Okanagan Specialty Fruits.
 
Ovviamente è grande la preoccupazione delle associazioni agricole italiane per la decisione dell'Usda. In particolare la Coldiretti ha ricordato come nel nostro Paese quasi 8 italiani su 10 (ovvero il 76 per cento) si sia dichiarato contrario all'utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura.
 
Secondo la Coldiretti la scelta degli Usa di commercializzare la "Artic Apple" potrebbe costituire un elemento di novità che finirebbe per influenzare le trattative sul libero scambio in corso tra Unione Europea e Stati Uniti, il cosiddetto TTIP, rendendo ancora piu' complesso il capitolo agricolo. 
 
"Se per l'azienda produttrice si tratta di una scoperta rivoluzionaria perché consente di allungare la scadenza delle confezioni di frutta già sbucciate e porzionate, a preoccupare i coltivatori è il fatto che l'arrivo di questo frutto innaturalmente "a prova di macchie" possa alterare la percezione di semplicità e salute che da sempre accompagna le mele" spiega la Coldiretti.
 
"L'Italia è il primo produttore europeo di mele", continua l'associazione ricordando come nel nostro Paese circa 70mila ettari vengano usati per questa coltivazion, con una produzione di oltre 2 milioni di tonnellate. Non solo. Gran parte di questa produzione ha avuto il riconoscimento comunitario come indicazioni geografica protetta (Igp) o denominazione di origine protetta (Dop), precisa ancora l'associazione. 
 
"Produzioni come la mela della Val di Non (Dop), mela della Valtellina (Igp), la mela dell'Alto Adige (Igp) la Melannurca campana (Igp) e la mela di Cuneo (Igp) che fondano il proprio successo sulla loro distintività che è tutto il contrario dell'omologazione causata dagli Ogm" continua la Coldiretti. 
 
"Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico, dalle patate fritte superesistenti ai parassiti fino al latte materno da mucche transgeniche) rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini. La realtà è infatti che gli OGM attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell'interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini" aggiunge l'associazione. 
 
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Rosamaria Freda
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