01/01/2013 - 01:00

Negoziati sul clima di Bonn: e ora?

Alla conclusione dei negoziati sul clima di Bonn, il WWF ha sollecitato i governi che vi hanno partecipato a imprimere una svolta decisiva alle trattative per non sprecare l'importante occasione che si presenterà il prossimo novembre con sedicesima Conferenza Onu sul clima (Cop 16) a Cancun (Messico).
Questo nuovo round tecnico, infatti, non ha portato nessun significativo progresso nella definizione di un accordo comune per fronteggiare i cambiamenti climatici.
A Bonn si erano riuniti i rappresentanti di 175 governi, divisi in due gruppi di lavoro per trattare, rispettivamente, gli impegni che i paesi sviluppati dovevano assumersi nell'ambito del Protocollo di Kyoto e quelli allargati ai paesi che non vi hanno aderito, inclusi quindi Cina e Usa, focalizzati soprattutto su azioni di cooperazione a lungo termine.

I nodi da sciogliere rimangono sempre gli stessi: la mancanza di una strategia condivisa nella lotta ai cambiamenti climatici e la netta divisione tra gli impegni delle nazioni ricche e di quelle più povere.
"A Cancun i governi possono e devono fare passi avanti in ambiti come l'adattamento, la finanza per il clima e la lotta alla deforestazione - ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia - Ma devono aumentare i propri sforzi e iniziare a cercare punti di convergenza in maniera molto più seria."

La prossima sessione della Convenzione Quadro delle Nazione Unite sui Cambiamenti Climatici, che si terrà dal 4 al 9 ottobre 2010 a Tianjin, in Cina, sarà l'ultima opportunità per risolvere le questioni in sospeso in modo che a Cancun venga raggiunto un buon accordo-clima.
"È preoccupante vedere che a Bonn le discussioni a porte chiuse non hanno fatto i progressi necessari. Il dibattito sulla mitigazione ha addirittura fatto passi indietro e si è polarizzata, mentre altri ambiti, come i fondi per la finanza per il clima, richiedono progressi urgenti, e non possono attendere il Gruppo Consultivo delle Nazioni Unite (AGF) - ha dichiarato Mariagrazia Midulla - Non possiamo permetterci questi negoziati 'a passo di lumaca'. Se non acceleriamo i tempi questo percorso perderà slancio."

A questo proposito, anche Christiana Figueres, nuovo segretario esecutivo della Unfccc (Convenzione quadro dell'Onu sui cambiamenti climatici) ha lanciato un appello perché i governi riducano le opzioni sul tavolo dei negoziati.
Abbandonare l'approccio "o tutto o niente" sembra infatti l'unica soluzione per redigere un pacchetto clima equilibrato e, di conseguenza, concretamente attuabile.
Lisa Zillio
autore