01/01/2013 - 01:00

Nebulosa di Granchio: Il più grande acceleratore di particelle dell'universo

Importante scoperta di un team italiano. Misteriosi bagliori individuati nella nebulosa del Granchio. Una scoperta, tutta italiana, destinata a riscrivere buona parte dell’astrofisica energetica finora conosciuta.
Scariche di raggi gamma mai percepite prima sono state registrate da quello che i fisici definiscono come “il più grande acceleratore di particelle dell’universo”: la nebulosa del Granchio, un gigante in confronto ai laboratori del Cern di Ginevra. Come la nebulosa generi questi giganteschi bagliori resta però un mistero. La potenza energetica all’origine delle esplosioni di raggi gamma è circa 100 volte maggiore a quella del Large Hadron Collider svizzero.

La rilevazione del satellite italiano Agile ha costretto anche gli occhi della Nasa, insieme ai più potenti telescopi orbitanti, a scrutare nella stessa direzione per individuare l’origine dei “lampi”. Il fenomeno è stato registrato tra il 19 e il 21 settembre ed è stato poco dopo confermato anche dai satelliti Hubble e Chadra.

Il team del Cnr e dell’Agenzia spaziale italiana ha di fatto rilevato l’esistenza di un mastodonticolaboratoriospaziale i cui dati in futuro potranno essere determinati nell’evoluzione dell’industria energetica. La nebulosa del Granchio, considerata fino ad oggi uno dei luoghi più “stabili” del cosmo, si trova a oltre seimila anni luce dalla Terra ed è conosciuta dagli astronomi sin dal 1054, quando fu avvistata per la prima volta a occhio nudo.
Vesna Tomasevic
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