08/06/2014 - 23:34

Mondiali 2014: occhio ai prodotti alimentari italiani contraffatti. Potrebbero essere made in Brasile

Attenzione ai prodotti alimentari italiani contraffatti, soprattutto quelli Made in Brasile. A lanciare l'allarme è la Coldiretti che, in occasione dei prossimi mondiali di Calcio, che si svolgeranno appunto in Brasile, punta il dito soprattutto su alcuni prodotti alimentari Made in Italy, come il Parmesao, la Pomarola e il salame Milano tutti rigorosamente carioca.
Le ombre sui prossimi mondiali non riguardano dunque solo i ritardi nei lavori e le proteste delle classi più disagiate ma anche la qualità dei piatti serviti come italiani senza alcun legame con il sistema produttivo nazionale, continua la Coldiretti.
 
Un inganno in cui rischiano di cadere le centinaia di migliaia di tifosi che da tutto il mondo arriveranno in Brasile per seguire il campionato di calcio e che rischia di provocare un grave danno economico e di immagine alla produzione Made in Italy. Sui banchi dei supermercati e nei ristoranti del Brasile è possibile infatti acquistare prodotti e piatti che richiamano in modo spudorato i cibi piu' tipici dell'Italia senza avere nessuna delle caratteristiche qualitative, di sicurezza e di legame con il territorio nazionale. 
 
I prodotti. In particolare, l'azione di una task force della Coldiretti ha permesso di scoprire la commercializzazione di prodotti come il Gran formaggio tipo grana, la ricota d'Itália, il formaggio tipo a d'Itália, la pomarola, il parmesao e il salame tipo Milano rigorosamente prodotti in Brasile. Tutti prodotti che - continua la Coldiretti - possono trarre in inganno sulla reale origine anche perché spesso le confezioni richiamano nei colori al tricolore e nelle immagini all'Italia. 
 
"#iomangioitaliano. Anche per questo, secondo Coldiretti, è particolarmente apprezzabile la campagna istituzionale "#iomangioitaliano", realizzata dal ministero delle Politiche agricole alimentari in collaborazione con la Figc che mira a contrastare la contraffazione alimentare legando i due simboli tipici del Made in Italy, ovvero il cibo italiano e la nazionale di calcio. "Gli azzurri - precisa la Coldiretti - sono gli ambasciatori dell'italianità nel mondo che trova proprio nell'alimentazione il suo carattere più distintivo".
 
L'agropirateria in cifre. Il falso made in Italy a tavola vale nel mondo 60 miliardi pari a quasi il doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali. L'"agropirateria" internazionale utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell'export che nel 2013 ha raggiunto la cifra record di 33,4 miliardi di euro. 
 
Cosa fare. Sul piano internazionale questo fenomeno va combattuto non solo attraverso la messa in atto di campagne informative adeguate ma anche attraverso la creazione di un accordo sul commercio internazionale nel Wto. E' necessario fare chiarezza sul fenomeno, sia a livello nazionale che europeo, e essenziale estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari, conclude l'associazione. 
Rosamaria Freda
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