20/09/2016 - 15:14

Ministero Ambiente: al via consultazioni per definire nuova Strategia nazionale sviluppo sostenibile

A breve il nostro Paese sarà finalmente dotato di una nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile.
A darne l'annuncio è stato il ministero dell'Ambiente che ha dato il via alle consultazioni con gli altri dicasteri per mettere a punto il documento, dopo una prima fase di confronto con la società civile, iniziata lo scorso mese di giugno. L'obiettivo è creare uno strumento strategico condiviso in grado di orientare politiche, programmi e interventi volti a promuovere lo sviluppo sostenibile in Italia e contribuire a raggiungere gli obiettivi stabiliti dall'Agenda 2030 e dall'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Il processo di definizione della Strategia prevede il coinvolgimento, in tutte le sue fasi, delle istituzioni, della società civile e del mondo della ricerca, a cui farà seguito la consultazione online aperta a tutti i cittadini, ha spiegato il ministero.
 
Ma cosa è nel dettaglio la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile? Si tratta di un documento che ha il compito di fornire gli orientamenti e indirizzi per informare politiche, programmi e interventi da mettere in campo nei vari settori e ai vari livelli per la promozione dello sviluppo sostenibile, cogliendo le sfide delle nuove linee guida concordate su scala globale che conferiscono una nuova coerenza al percorso di sviluppo nazionale. A partire dalla Seconda conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro del 1992, la comunità internazionale ha gradualmente preso coscienza della necessità di impostare i propri asset di sviluppo sulla base dei principi della sostenibilità, coniugando lo sviluppo economico e sociale con la salvaguardia dell'ambiente.
 
In continuità con i principi di Rio, nonché in preparazione al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg del 2002, l'Italia si era già dotata di una Strategia nazionale di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile, approvata dal CIPE il 2 agosto 2002. Il suo aggiornamento, su base triennale, è previsto dalla legge n. 221 del 28 dicembre 2015: il governo, su proposta del ministero dell'Ambiente, sentita la Conferenza Stato-Regioni e acquisito il parere delle associazioni ambientali, provvederà tramite una delibera del CIPE.
 
Ma non è tutto. Nel 2015, sono stati sottoscritti dai governi di tutto il mondo accordi fondamentali e riferimenti chiave per lo sviluppo sostenibile. In primo luogo l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile che, con i suoi 17 Obiettivi e 169 sotto-obiettivi, offre una nuova visione globale e ambiziosa di integrazione delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, pone nuove sfide di governance e genera una grande forza innovatrice nel permeare i processi decisionali e politici a tutti i livelli attraverso i principi di universalità e integrazione. Quindi, l'Accordo di Parigi che, nell'ambito della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC), stabilisce l'impegno comune di contenere il riscaldamento terrestre ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, facendo il possibile affinché si mantenga entro 1,5°C. A seguire l' Agenda di Addis Abeba che aggancia gli strumenti di finanziamento allo sviluppo a parametri di sostenibilità e infine, tra gli altri, il Quadro di riferimento di Sendai per la riduzione del rischio di disastri che riguarda la prevenzione e riduzione del rischio e il rafforzamento della resilienza in riferimento ai disastri di origine naturale e di origine umana.
 
In questo contesto, il ministero dell'Ambiente è attualmente impegnato nel coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e non istituzionali nell'elaborazione di una proposta di documento di aggiornamento della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile che, in linea con i 17 Obiettivi e 169 sotto-obiettivi dell'Agenda 2030, possa dare seguito agli impegni internazionali assunti dall'Italia con l'adozione dell'Agenda 2030 della Nazioni Unite. L'elaborazione della strategia sposa appieno i principi di integrazione, trasformazione e inclusione dell'Agenda 2030 e si struttura su un processo partecipato che coinvolge tutti i dicasteri competenti, le istituzioni pubbliche, il mondo della ricerca e della conoscenza e la società civile.
Rosamaria Freda
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