31/10/2012 - 13:11

Milano: il futuro della plastica

Lo sviluppo e la produzione di nuovi imballi, la nuova normativa, il controllo da parte di produttori e utilizzatori. Sono stati questi i temi al centro del secondo "Forum Film Termoplastici Multistrato" organizzato dal mensile Plast.
Plastica, quale futuro per gli imballaggi e quali opportunità per lo sviluppo del settore? Se ne è discusso, mettendo a confronto normative e opportunità produttive, alla due giorni organizzata dal mensile Plast e da Reed Eventi, con il patrocinio di PlasticsEurope Italia, AssoRimap e Unionplast, il 24 e 25 ottobre nell'ambito della seconda edizione del Forum Film Termoplastici Multistrato. Molti gli argomenti trattati nel corso del convegno, dalle ultime tecnologie e materiali allo sviluppo degli imballaggi flessibili, dalla sicurezza e qualità dei materiali di imballaggio alle normative del settore e ai nuovi mercati emergenti, ecc. Tra questi, di stretta attualità e interesse è stata la discussione relativa agli shopper biodegradabili e alla nuova normativa in materia, che ha visto aziende ed esperti confrontarsi su un tema tuttora controverso. In particolare, le recenti modifiche introdotte all'art. 2 del decreto legge del 25 gennaio 2012, con la conversione in legge (24 marzo 2012 n.28) sottolineano la volontà del legislatore italiano di prospettare un'applicazione del divieto in parola comunitariamente orientata e propulsiva per l'ambiente. Di fatto le novità dell'art. 2 avvicinano la disciplina italiana a quella di fonte comunitaria di cui alla Direttiva 94/62/CE, che fissa tra gli obiettivi, cui devono conformarsi gli Stati, quello di prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio a cui si affiancano, come ulteriori principi fondamentali, il reimpiego degli imballaggi, il riciclo e le altre forme di recupero dei rifiuti di imballaggio.
 
Il tema è comunque oggetto di critiche da parte delle aziende e degli operatori, che considerano l'atteggiamento del legislatore spesso "plastofobico", non solo per quanto riguarda i sacchetti, ma in generale nei confronti degli imballi in plastica. Questo contrariamente all'industria e al consumatore, che continuano a dimostrare di apprezzare la plastica come materiale per gli imballaggi, anche e proprio per le politiche di riciclo finora applicate. Secondo i dati di PlasticEurope Market Research Group, il mercato mondiale della plastica è cresciuto del 5% negli ultimi vent'anni, ed è destinata ad aumentare costantemente anche la quota di materiale per imballaggio richiesta. In particolare, secondo dati dell'AMI's European Plastics Industry Report, il 24,2% della plastica sarà destinata a imballi flessibili e il 28,9% a imballi rigidi. Come hanno testimoniato anche gli interventi di alcune aziende utilizzatrici finali, tra cui per esempio Nestlé, l'imballo in plastica continua a essere il più richiesto da parte di aziende sia alimentari sia di altri settori. E' chiaro che è indispensabile mettere la sicurezza al primo posto, risultato che si raggiunge grazie a una stretta collaborazione tra aziende e fornitori nelle scelte da operare per l'imballo, nel suo utilizzo e nelle sue possibilità di riuso o riciclo.
Vesna Tomasevic
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