13/12/2019 - 09:29

Maire Tecnimont: inaugurata la cattedra in Open Innovation presso la Luiss di Roma

Cultura aziendale.

Maire Tecnimont ha inaugurato, lo scorso 3 dicembre  2019(1), la cattedra in Open Innovation presso la Luiss di Roma.

Da destra Andrea Prencipe, Rettore Luiss, Maria Latella, giornalista Messaggero, Pierroberto Folgiero, ad Maire Tecnimont Group, Fabrizio Di Amato, presidente Maire Tecnimont Group, Simona Romani. professoressa Luiss Consumer behavior, Henry Chesbrough, Luiss University and University of California, Berkeley
Maire Tecnimont è il gruppo industriale multinazionale, erede della grande tradizione dell’ingegneria italiana, oggi leader internazionale nell'ingegneria impiantistica, principalmente nel settore del trattamento degli idrocarburi (petrolchimica, oil & gas refining e fertilizzanti).

Forte è l’impegno del Gruppo per accelerare la transizione energetica mondiale verso lo sviluppo sostenibile e l'economia circolare, attraverso la trasformazione chimica delle risorse naturali convenzionali e rinnovabili in energia e prodotti avanzati per l'industria manifatturiera. 

Da sempre Maire Tecnimont investe in:

  • continua ricerca e innovazione tecnologica, grazie alle quali il Gruppo riesce ad  assicursi competenze distintive nell’ingegneria e nella chimica;
  • “people business”, ossia la valorizzazione del talento delle persone messe al centro del successo industriale, lo spirito imprenditoriale ed il senso di appartenenza è ciò che ci distingue dagli altri. 

Da questi suoi valori fondanti, quali fattori chiave di successo per le imprese, è nata la volontà di sviluppare insieme con l’università LUISS di Roma la formazione della nuova cultura aziendale basata sul concetto di Open Innovation, un approccio rivoluzionario alla ricerca che, con il supporto della tecnologia, crea nuove figure professionali.

La cattedra in Open Innovation presso l’Università Luiss Guido Carli

Apparsa per la prima volta in letteratura nel 2003, Tra i nuovi modelli di generazione dell’innovazione il più conosciuto è quello individuato per la prima volta dall’economista californiano Henry Chesbrough nel saggio del 2003 “Open Innovation: the new imperative for creating and profiting from technology“

Partendo dall’analisi di grandi multinazionali del settore high-tech come DuPont, IBM e AT&T, l’autore pone l’accento sulla trasformazione dei modelli di innovazione tradizionali (“closed innovation”) verso nuovi paradigmi che spingono le imprese a ricercare l’innovazione oltre i confini aziendali (“open innovation”). Come scrive l’autore, “L’innovazione aperta è un paradigma che afferma che le imprese possono e debbono fare ricorso a idee esterne, così come a quelle interne, e accedere con percorsi interni ed esterni ai mercati se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche”(2).

L’espressione "Open innovation" indica quindi un modello di generazione dell’innovazione per cui le imprese possono e devono ricorrere a fonti sia esterne che interne per favorire il processo di generazione di nuove idee.

La nuova cattedra finanziata da Maire Tecnimont è stata assegnata al Professor Henry Chesbrough, Direttore del Garwood Centre for Corporate Innovation dell’Università della California a Berkeley e padre intellettuale del concetto di Open Innovation, come modello di innovazione secondo cui le imprese ricorrono non soltanto all’utilizzo di risorse interne, ma anche a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno.

La cattedra rappresenta l’avvio della partnership avviata da Fabrizio Di Amato, Presidente e azionista di maggioranza di Maire Tecnimont e Andrea Prencipe, Rettore LUISS.

“L’inaugurazione di questa cattedra rappresenta un ulteriore passo avanti verso la Open Innovation, una vera e propria Rivoluzione Copernicana per le industrie di ogni settore.  - ha dichiarato Fabrizio Di Amato, Presidente Di Amato di Maire Tecnimont  -  Credo, infatti, che oggi più che mai sia necessario un approccio open-minded che porti ad un’evoluzione delle Società da organizzazioni ‘chiuse’ ad organizzazioni ‘aperte’. Se l’innovazione è basata sulla capacità di cambiare mentalità, in modo tale da affrontate le sfide poste dalla digitalizzazione e dalla sostenibilità, dobbiamo, quindi, creare un ecosistema che coinvolga i diversi stakeholder, aperto alla “fertilizzazione incrociata” tra Università, Istituti di Ricerca, Società, Start-up, mondo della finanza, autorità pubbliche, istituti di ricerca, società, start-up, incubatori e acceleratori.”

“L’elemento di differenziazione fondamentale tra l’Open Innovation e altre forme di collaborazione per l’innovazione risiede nella ricerca di partnership non ovvie che possano quindi offrire conoscenze, idee, competenze, informazioni non convenzionali, inaspettate, impensate ed a volte impensabili. - ha affermato Andrea Prencipe, Rettore LUISS -  I veicoli ed i canali di trasmissione di queste idee incoerenti e inattese sono informali e semplici; viaggiano attraverso strade digitali e passaparola”.

Il Prof. Henry  Chesbrough ha lanciato inoltre un progetto di ricerca sulla analisi dei principi della Open Innovation, sfruttando i quali le imprese e le organizzazioni potranno perseguire obiettivi centrali in ambito sociale, economico e di sostenibilità ambientale. L’Open Innovation, infatti, è un paradigma che cambia radicalmente il modo di intendere le dinamiche di acquisizione di conoscenza.

Nelle parole del direttore del Garwood Centre for Corporate Innovation dell’Università della California a Berkeley, l’innovazione aziendale deve pertanto “far tesoro in maniera sistematica di collaborazioni, idee e risorse esterne rispetto al perimetro societario classicamente inteso. Dalle start-up al mercato globale delle idee e dei brevetti, questo modello illustra meglio dei precedenti perché un’azienda non abbia più bisogno di controllare, quasi di possedere, i processi di innovazione dall’inizio alla fine".

E proprio il Gruppo Maire Tecnimont sarà un caso di studio del corso universitario tenuto da Chesbrough.

 

Il Gruppo Maire Tecnimont

Attraverso importanti acquisizioni strategiche, come quelle di Fiat Engineering e di Tecnimont,  il Gruppo prosegue nello sviluppo dei nomi storici dell’industria Made in Italy con l’obiettivo di affermarsi tra i maggiori contractor technology-driven al mondo nel settore engineering, procurement e construction. Su queste solide radici è stato fondato un modello imprenditoriale agile, flessibile e internazionale, che propone innovazioni continue di tipo tecnologico e realizzativo, oltre che nei propri processi interni. Oggi Maire Tecnimont vanta su più di 1.300 brevetti specifici e applicazioni di brevetti ed è leader internazionale nell'ingegneria impiantistica, principalmente nel settore del degli idrocarburi (petrolchimica, oil & gas refining e fertilizzanti). Fondamentale risulta il suo contributo alla trasformazione delle risorse naturali in prodotti innovativi indirizzati verso a un nuovo paradigma di crescita fondato sul connubio tra energie rinnovabili e green chemistry. Con ricavi pari a € 3,3 miliardi e un portafoglio ordini di € 6,4 miliardi (dati 2019), la costante crescita del Gruppo, in termini di dimensioni e risultati, rappresenta una creazione di valore in tutto il mondo, grazie a più di 9.300 professionisti in oltre 45 Paesi, attraverso 50 società operative. Maire Tecnimont S.p.A. è quotata alla Borsa di Milano dal 2007. 
 

Nell'immagine: da destra Andrea Prencipe, Rettore Luiss, Maria Latella, giornalista Messaggero, Pierroberto Folgiero, ad Maire Tecnimont Group, Fabrizio Di Amato, presidente Maire Tecnimont Group, Simona Romani, professoressa Luiss Consumer behavior, Henry Chesbrough, Luiss University and University of California, Berkeley

 

(1) L’evento si è tenuto lunedì 2 dicembre 2019 a Roma, presso il LOFT Luiss, con la partecipazione di Andrea Prencipe, Rettore Luiss Guido Carli, Fabrizio Di Amato, Presidente e azionista di maggioranza, Simona Romani, Professoressa Luiss di Consumer behavior, Henry Chesbrough, Luiss University and University of California a Berkeley, Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato, laureato Luiss, e Maria Latella, giornalista de Il Messaggero, in veste di moderatrice del dibattito. Considerazioni conclusive a acura di Paola Severino, Vicepresidente Luiss Guido Carli.
(Chesbrough, Open Innovation: Researching a New Paradigm, 2006).

(2) (Chesbrough, Open Innovation: Researching a New Paradigm, 2006).

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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