16/01/2016 - 16:43

Made in Italy, sì all'origine dei prodotti agroalimentari nelle etichette. M5S: si può fare di più

Il governo è concretamente impegnato, sia in sede nazionale che europea, per ottenere l'obbligo di indicare nelle etichette l'origine dei prodotti agroalimentari.
Ad affermarlo è stato il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, rispondendo nell'Aula di Montecitorio a una interrogazione con cui il deputato del M5S Filippo Gallinella chiedeva chiarimenti sugli orientamenti del governo in materia di etichettatura agroalimentare
 
Concretamente, il disegno di legge europea 2015, in corso di approvazione da parte del Consiglio dei ministri, prevede una sanzione amministrativa, da 10 mila a 250 mila euro, nel caso di informazioni che potrebbero indurre in errore il consumatore sul Paese di origine o sul luogo di provenienza e sull'ingrediente primario degli alimenti, ha precisato Olivero. Con questa disposizione sarà, quindi, possibile sanzionare le pratiche commerciali scorrette che inducano i consumatori a pensare un prodotto come fatto in Italia o con materia prima italiana, pur senza che tali elementi siano espressamente indicati. Nel caso di indicazione espressa falsa scatterebbe il reato di contraffazione o truffa. 
Con questa norma, pur non essendo obbligatoria l'indicazione di origine dell'ingrediente primario, si potrà, quindi, sanzionare chi volontariamente apponga segni, immagini o altro idoneo a indurre il consumatore in errore sull'origine degli alimenti, ha continuato Olivero ricordando l'impegno del governo italiano, in sede europea, per garantire maggiore riconoscibilità alle nostre produzioni sia sul mercato internazionale sia su quello internazionale, per favorirne la promozione e la vendita. Proprio nell'ottica di una legislazione più tutelante in questo senso, lo scorso anno il Mipaaf, per la prima volta, ha indetto una consultazione pubblica on line, chiamando i cittadini a esprimersi sul tema dell'origine delle materie prime. Oltre nove cittadini su dieci, dei 23 mila che hanno risposto alla consultazione, si sono dichiarati a favore di una più chiara indicazione in etichetta della provenienza degli ingredienti degli alimenti, ha aggiunto il rappresentante del governo.
 
È lodevole il fatto di aver inserito nella legge europea la punibilità per chi evoca un prodotto italiano quando non lo è, fermo restando che ha valenza solo per il territorio italiano, ha detto il deputato Gallinella in sede di replica. Nella risposta del viceministro manca però la volontà del governo di chiedere, a livello dell'Unione, un'evoluzione della normativa sull'etichettatura, ha contiinuato il parlamentare. E' giusto far in modo che si conoscano le materie prime degli alimenti, ma è fondamentale anche che il consumatore sappia anche da dove vengano e, per alcuni prodotti, è necessario anche rendere noto il tipo di allevamento utilizzato, ha concluso Gallinella. 
Rosamaria Freda
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