12/04/2017 - 12:58

L'Emilia Romagna approva il nuovo piano triennale di acqusiti verdi

L'Emilia Romagna è una delle regioni italiane impegnate in prima fila nel favorire il consumo sostenibile e la diffusione degli acquisti verdi. Già nel 2009 ha attuato il PAN GPP (Piano di azione nazionale per il green public procurement) approvato con Decreto interministeriale 11 aprile 2008 e aggiornato nel 2013.
acquisti verdi
L’opportunità per le Pubbliche Amministrazioni di applicare il sistema del Green Public Procurement (GPP) spinse proprio allora la regione a dotarsi della Legge Regionale 29 dicembre 2009, n. 28 con  l’introduzione di criteri di sostenibilità ambientale negli acquisti della Pubblica Amministrazione. Questa disciplina, a cui ha fatto seguito l’adozione del Piano per la sostenibilità degli acquisti in Emilia-Romagna per il triennio 2013-2015 (DAL n.91/2012), ha rappresentato il punto di partenza per integrare in modo sistematico i criteri ambientali nei sistemi di approvvigionamento dell’amministrazione regionale e degli enti locali operativi a livello territoriale. L’approvazione del nuovo Piano GPP per il triennio 2016 – 2018 (DAL n.108/2017) nasce in un contesto normativo in pieno fermento per la diffusione della sostenibilità ambientale e sociale negli appalti pubblici. Il Codice nazionale degli appalti, difatti, segna una svolta rendendo obbligatoria l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi ministeriali (CAM), in percentuali variabili sul valore economico della gara. Un segnale, quest’ultimo, proveniente dall’Europa per dare una maggiore forza propulsiva ad un nuovo modello di sviluppo economico dall’anima “green”.

I CAM, che rappresentano le modalità operative definite dal Ministero per l’inserimento dei criteri ambientali e sociali nelle procedure di gara  sono costruiti con un approccio al ciclo di vita del prodotto, si basano su criteri del marchio di qualità ecologica europeo e parametri di prestazione ambientale, l'internalizzazione dei costi e parametri di valutazione dell'impronta ambientale dei prodotti. La Regione Emilia -Romagna con l’adozione del suo nuovo Piano GPP risponde da una parte al legislatore nazionale, prefiggendosi di garantire il rispetto della normativa, estendendo il suo campo di applicazione oltre che alla stessa amministrazione regionale, anche agli enti locali, agenzie e organismi di diritto pubblico. Dall’altra parte ambisce di rafforzare la green economy regionale, un mercato dove l’offerta delle imprese si accompagna a una domanda consapevole dei consumatori, a comportamenti responsabili dei cittadini e soprattutto a policies in grado di guidare lo sviluppo, in una logica di lungo periodo.

Dando uno sguardo ai risultati della prima programmazione regionale per gli acquisti verdi vediamo come, nel periodo 2013-2015, tale approccio abbia prodotto risultati significativi. La centrale di committenza regionale Intercent-er ha attivato 31 Convenzioni Quadro con criteri di sostenibilità ambientale e gli ordinativi effettuati dalle Pubbliche Amministrazioni (PA) regionali tramite Convenzioni che includevano criteri verdi sono stati pari a 388 milioni di euro, rappresentando il 42% degli acquisti complessivi effettuati tramite le Convenzioni. Sono state, inoltre, realizzate 4 gare con Criteri Ambientali Minimi in bandi per l’acquisizione di servizi da parte di alcune direzioni regionali, tra cui il servizio di manutenzione del verde e il contratto di global service per gli immobili di proprietà regionale. Sono stati somministrati corsi base sul GPP (formazione interna tradizionale d’aula con rilascio di crediti formativi) ed elaborati strumenti più innovativi di formazione e assistenza per funzionari pubblici impegnati negli acquisti. Tra gli strumenti realizzati, meritano una particolare menzione i moduli di e-learning e il toolkit consultabile on line, finanziati con la campagna regionale di comunicazione Consumabile. Questi strumenti insieme all’helpdesk rappresentano uno strumento di assistenza concreto per gli acquisti pubblici sostenibili. È stato stipulato un Protocollo d’intesa con ANCI Emilia Romagna per la promozione del GPP negli enti territoriali e con delibera di Giunta 120/2014 sono state approvate le linee guida GPP per sviluppare gli acquisti verdi, a supporto in particolare dei Comuni e delle Unioni di Comuni.

Da ultimo è da citare un corso riguardante la sperimentazione della metodologia di calcolo dei costi lungo il ciclo di vita LCC – Life Cycle costing (la metodologia LCC è richiamata dalla Direttiva sugli appalti pubblici e recepita nel nostro ordinamento normativo all’art. 96 del codice degli appalti Dlgs. 50/2016), su alcune Convezioni bandite da Intercent-er. Il sistema consente di leggere in un’altra prospettiva il criterio di economicità e potrebbe risolvere alcune criticità finora riscontrate per la diffusione del GPP, come ad esempio i prezzi elevati dei prodotti verdi. Studi di LCC effettuati hanno dimostrato che se si considerano i costi in fase di utilizzo e di manutenzione e di smaltimento finale, nonché i costi esterni, ovvero le ricadute che hanno gli impatti sulla collettività e l’ambiente, i prezzi dei prodotti verdi si abbassano rispetto ai corrispettivi tradizionali.

Forti dei risultati conseguiti, la nuova programmazione per il triennio 2016-2018 farà leva su tre pilastri del GPP: formazione e informazione, innovazione, monitoraggio. Il nuovo Piano GPP fissa un obiettivo più ambizioso, che passa dal 30% del 2015 al 50% degli acquisti verdi da raggiungere entro il 2018 e si prefigge una serie di obiettivi operativi che, difatti, ambiscono a superare le difficoltà riscontrate nella prima programmazione.

Le principali azioni previste riguardano:
- la formazione rivolta agli addetti agli acquisti per favorire l’applicazione dei CAM nelle procedure di appalti di lavori, servizi e forniture; la formazione rivolta agli operatori economici per evidenziare le opportunità offerte dal GPP e per rispondere correttamente alle procedure di gara conformi ai CAM.
- Lo sviluppo di progetti speciali per diffondere l’innovazione tecnologica conseguita sia attraverso strumenti da sperimentare quali gli appalti pre-commerciali e la metodologia LCC; sia attraverso l’adozione dei CAM nei bandi finanziati con fondi comunitari.
- Il monitoraggio degli acquisti verdi dell’amministrazione regionale attraverso gli strumenti di rendicontazione regionale e il monitoraggio sul territorio attraverso il rilevamento dei dati sui contratti pubblici dal SITAR - Osservatorio regionale contratti pubblici.

La strategia regionale per gli acquisti verdi per essere massimamente efficace necessita di essere condivisa e diffusa a tutti i soggetti che concorrono alla sua realizzazione: decisori politici, responsabili degli acquisti, operatori economici e cittadini. Per questo motivo saranno anche previste specifiche attività di comunicazione.
Tommaso Tautonico
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