19/06/2015 - 09:44

"Laudato sì": l'enciclica di Papa Francesco convince tutti. Galletti: siamo noi i protagonisti

"Ognuno si deve sentire protagonista di questa enciclica: il richiamo del Papa è un discorso globale rivolto a tutto il pianeta".
Così il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha commentato l'enciclica di Papa Francesco "Laudato sì" presentata ufficialmente ieri.
 
Secondo il ministro il testo "pone in primo piano il tema delle disparità tra ricchi e poveri che crea problemi ambientali e li creerà ancora di più con i cambiamenti climatici. E questo è un tema che investe tutta la politica del mondo. Anche noi dobbiamo fare delle riflessioni interne perché le responsabilità ci sono da parte della politica, degli imprenditori e dei singoli cittadini".
 
L'enciclica "riguarda anche noi sia per quanto riguarda gli scempi che invadono alcune zone del Paese (le discariche, le aree da bonificare e le ex zone industriali) sia per quanto riguarda i nostri comportamenti quotidiani. L'enciclica del Papa punta molto sul loro cambiamento: un invito alla sobrietà e a comportamenti ambientalmente corretti" ha osservato il ministro. 
 
Si tratta di "un fatto importantissimo che interessa credenti e non credenti. L'Autorità morale più forte del pianeta pone al centro dell'attenzione i temi ambientali nella prospettiva di salvaguardia delle generazioni future, mettendo al centro l'uomo. E credo che questo sia un grande insegnamento per tutti" ha concluso Galletti. 
 
Dello stesso avviso anche il sottosegretario all'Ambiente, Sivlia Velo che ha definito "un grande monito, quello che il Santo Padre rivolge all'umanità nell'enciclica "Laudato Si" sul tema dei cambiamenti climatici. Una questione che tutti i Governi del pianeta devono affrontare con azioni concrete per il futuro del Pianeta".
 
"Ed è ancor più significativo il fatto che il Sommo Pontefice sottolinei, senza se e senza ma, come gli impatti del riscaldamento globale sulla terra producano effetti devastanti per l'ecosistema e per l'intero ciclo vitale del pianeta" ha continuato Velo. 
 
Piena condivisione alla parole del Pontefice è arrivata anche dalle associazioni agricole ed ambientaliste, prima tra tutte Greenpeace che, attraverso Kumi Naidoo, direttore Esecutivo di Greenpeace International, ha affermato di accogliere "con soddisfazione l'importante intervento di Papa Francesco nella battaglia comune dell'umanità per contrastare catastrofici cambiamenti climatici. Questa prima Enciclica sull'ambiente porta il mondo un passo più vicino al punto di svolta, quando abbandoneremo i combustibili fossili per abbracciare un mondo 100 per cento rinnovabile, per tutti, entro la metà di questo secolo".
 
"Apprezziamo la chiarezza e il modo diretto con cui l'Enciclica sottolinea la debole risposta della politica internazionale ai cambiamenti climatici, con troppi interessi particolari che prevalgono sul bene comune. Le parole del Papa dovrebbero svegliare i capi di governo troppo compiacenti, incoraggiarli ad adottare leggi severe nei rispettivi Paesi per proteggere il clima e a siglare un ambizioso protocollo internazionale alla Conferenza di Parigi prevista a fine anno", ha aggiunto Martin Kaiser, a capo dell'Unità sul Clima di Greenpeace International.
 
Pieno sostegno alle parole del Papa è arrivato anche dalla Coldiretti. Quanto in particolare al settore agricolo "l'invito dell' Enciclica è quello a rimettere le mani sulla considerazione del mercato nella sua dimensione globale caratterizzata da molteplici e concomitanti fattori distorsivi a partire dall'impatto sui prezzi dei sistemi monetari e finanziari, dalla possibilità di assicurare il diritto al cibo attraverso forme di agricoltura famigliare E attenta ai bisogni delle comunità locali, al contrasto delle pratiche di deforestazione, alla rimozione dagli scaffali del cibo a basso costo causa di obesità, fino al necessario investimento in iniziative culturali sul cibo e di educazione alimentare" ha affermato il presidente, Roberto Moncalvo. 
 
"Anche l'agricoltura è responsabilizzata nel superare la crisi ecologica e nel difendere la relazione tra uomo e ambiente. Non possiamo non citare i casi di sfruttamento industriale dei suoli per la produzione di biocarburanti che vengono sottratti alle comunità ai fini del sostentamento o la stessa coltivazione degli Ogm che risulta un modello economico capace di produrre povertà e desertificazione attraverso forme di colonialismo del lavoro e privazione di libertà di scelta" ha aggiunto Moncalvo. 
 
"Non c'è dubbio che l'Enciclica di Papa Francesco contenga esortazioni impegnative per tutti riconoscendo la necessità di un quotidiano impegno individuale e nel mantenere vivo il dialogo alla ricerca del bene comune. La conversione ecologica che viene ampliamente motivata come imperativo riguarda, infatti, il radicale cambiamento dell'attuale modello di sviluppo in cui ciascuno come operatore o consumatore ha la sua parte" ha concluso il presidente dell'associazione agricola. 
Rosamaria Freda
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