01/01/2013 - 01:00

La Carta degli ''elefanti''

In Sri Lanka una società ha deciso di produrre carta dallo sterco del pachiderma. Un affare che accontenta tutti, dai contadini pagati per la cacca raccolta, ricompensati così dei danni che gli elefanti arrecano all'agricoltura, agli stessi pachidermi a cui viene assicurata la sopravvivenza.
Non è uno scherzo ma certo è che nessuno si sarebbe mai aspettata una notizia simile, una carta realizzata dagli escrementi degli elefanti, come è possibile? La dieta degli elefanti è basata su rami, foglie e sterpaglie, inoltre i pachidermi hanno una digestione velocissima. Praticamente compie solo la prima fase di sbriciolamento delle fibre. Il suo sterco assomiglia ad un gomitolo di rametti di paglia impastata e non puzza perché non ha il tempo di fermentare nella pancia dell'animale.
Le operazioni da compiere sono molto semplici: gli escrementi raccolti, in un secondo momento, vengono bolliti per un giorno intero, poi disinfettati con un'alga naturale, e infine sottoposti a colorazione con gli stessi pigmenti che vengono utilizzati dall'industria alimentare. Il prodotto finale viene ritenuto igienico con tanto di certificato dall'Istituto nazionale della Ricerca Scientifica di Ceylon. L'idea è venuta ad una azienda dello Sri Lanka, "Maximus" (il nome è derivato dal nome zoologico dell'Elefante dello Sri Lanka - Elephus Maximus Maximus) che realizza la carta dalle fibre della cacca di elefante, con cui poi si producono oggetti di cartotecnica di pregio. Quaderni, album, rubriche, scatole per matite, fogli cartonati, buste, biglietti di invito, addirittura cornici dal design accattivante.
La società "Maximus" paga ai contadini la cacca raccolta e la trasforma in prodotti per la cancelleria e oggetti regalo aggiungendo il 25% di carta riciclata. In Italia i prodotti della società "Maximus" giungono grazie alla Cooperativa Onlus Vagamondi di Formigine, in provincia di Modena, che dal 2003 ha all'attivo un progetto di sostegno proprio in Sri Lanka. La stessa cooperativa poi si preoccupa di distribuire presso le botteghe del commercio eco e solidale questi prodotti. Una ditta del Trentino che fa maglioni in Cashmere la utilizza per i cartellini con le etichette. Stessa scelta anche da parte di una cooperativa di Arezzo che utilizza questa "carta" per i propri biglietti di auguri.
Tommaso Tautonico
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