15/12/2016 - 11:27

La nuova frontiera delle energie rinnovabili: le batterie al rabarbaro che accumulano energia pulita

Un batteria che accumula energia rinnovabile a partire da estratti di rabarbaro

La start-up italiana Green Energy Storage ha brevettato ad Harvard le prime batterie a flusso organiche a basso costo e a ridotto impatto ambientale che sfruttano la pianta del rabarbaro per produrre energie rinnovabili.
energie rinnovabili
Gli esperti di Green Energy Storage, la start-up italiana nata nel 2015, hanno acquistato il brevetto della batteria a flusso organica dalla prestigiosa Università di Harvard, un orgoglio per le tecnologie italiane a favore delle energie rinnovabili. E' la prima batteria green progettata in Italia che utilizza estrazioni del rabarbaro per accumulare energia prodotta da fonti rinnovabili. 
Salvatore Pinto, ingegnere, fondatore e azionista di maggioranza dell’azienda italiana Green Energy Storage spiega con orgoglio: “Nello specifico sfruttiamo una molecola prodotta dalle piante durante la fotosintesi: il chinone. Facilmente estraibile dal rabarbaro e da altri vegetali.  I vantaggi di usare un prodotto di origine naturale al posto di una sostanza chimica sono molteplici: riduce l’impatto sull’ambiente, è facilmente reperibile, ha un alta efficienza ed è economicamente vantaggioso.

L'idea nasce dallo sfruttamento e dalla valorizzazione degli scarti delle lavorazioni agricole, sostituendo gli elementi chimici nelle batterie che hanno un impatto ambientale negativo. Lo scopo delle batterie a flusso organico è quello di favorire l’efficienza e il risparmio energetico di edifici commerciali, imprese e di abitazioni a partire una tecnologia innovativa a basso impatto ambientale ed economicamente vantaggiosa.

“Una risposta concreta alle esigenze dell’energia rinnovabile, sempre più alla ricerca di sistemi che possano garantire in maniera economica ed ecologica l’accumulo di energia” aggiunge l’ingegnere della start-up. Le batterie che accumulano energia pulita sono sostenute da finanziamenti nazionali e internazionali con un investimento di 2 milioni di euro della Commissione Europea, con il programma Horizon 2020, e altri 3 milioni di euro dalla Provincia Autonoma di Trento.
Marilisa Romagno
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