20/05/2016 - 14:30

Investire sullo sviluppo rurale stabilizzerà le comunità africane

Consapevole che lo sviluppo rurale svolge un ruolo fondamentale nel dare stabilità alle comunità e contribuisce anche a ridurre l'impatto del cambiamento climatico e delle migrazioni, il Presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) Kanayo F. Nwanze ha sostenuto l'importanza di investire sistematicamente sulla piccola agricoltura nel corso della seconda conferenza ministeriale Italia-Africa a Roma.
"L'IFAD e l'Italia condividono la convinzione che un settore agricolo fiorente dipenda dall'agricoltura familiare, e che i piccoli agricoltori abbiano un ruolo essenziale da svolgere per quanto riguarda sicurezza alimentare, qualità dell'alimentazione e riduzione della povertà", ha dichiarato Nwanze. "L'Italia ha investito molto nello sviluppo dell'Africa subsahariana, e lì sono destinati anche circa la metà dei finanziamenti dell'IFAD". Organizzata dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la conferenza vedrà riuniti 40 ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale africani, diverse autorità del governo italiano, tra cui il Primo Ministro Matteo Renzi e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme ad altri rappresentanti delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana. Scopo dell'evento, che si protrarrà per una giornata, sarà individuare opportunità di crescita sostenibile in Africa che affrontino le questioni correlate delle migrazioni e del cambiamento climatico.

Nel corso della conferenza, Nwanze ha tenuto un discorso intitolato: "Sostenibilità economica: Italia e Africa." Il presidente dell'IFAD ha parlato del ruolo cruciale che gli investimenti sull'agricoltura possono avere nello sviluppo delle economie africane e nel creare opportunità per i 224 milioni di giovani africani che, si stima, cercheranno un impiego nel corso dei prossimo decennio. "Troppe persone muoiono andando in cerca di una vita migliore, i loro corpi vengono ritrovati nel deserto del Sahara o spinti a riva dalle correnti sulle spiagge del Mediterraneo", ha detto Nwanze. "Questo rende ancora più urgente il nostro lavoro".

L'Italia è uno dei maggiori sostenitori dell'IFAD. Tra gli stati membri del Fondo, l'Italia è il quinto maggior contribuente alle risorse dell'IFAD, con un apporto cumulativo di 509 milioni di dollari. Oltre ai contributi regolari a favore dell'IFAD, l'Italia ha mobilitato circa 60 milioni di fondi supplementari per cofinanziare iniziative e progetti specifici in aree tematiche e geografiche selezionate. La metà dei fondi supplementari che l'IFAD ha ricevuto dall'Italia dal 1994 a oggi sono stati destinati a promuovere la sicurezza alimentare nell'Africa subsahariana, in particolare in Mauritania, Liberia, Ghana, Burkina Faso, Kenya, Sierra Leone, Niger, Guinea Bissau e più recentemente in Guinea, finanziando sistemi produttivi, servizi di finanza rurale, sviluppo di catene del valore e accesso ai mercati per i piccoli agricoltori.
Tommaso Tautonico
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