06/05/2013 - 19:13

Inquinamento ambientale, nuovo polmone verde contro la CO2 a Cantù

Quattrocento nuovi alberi a Cantù: è il progetto di Rete Clima per compensare le emissioni di CO2 prodotte dall'uomo. Fra i partner dell’iniziativa anche Compass
Moltissime persone si sono rese conto dell’importanza di adottare un atteggiamento più consapevole nei confronti dell’ambiente esterno e di ridurre il quantitativo di emissioni di sostanze nocive nell’aria, motivo per cui sono sempre più diffusi interventi di efficientamento energetico sulle abitazioni. Tale esigenza è sempre più forte e chi non dispone dei fondi necessari per finanziare questo tipo di lavori, spesso prova a confrontare i prestiti più convenienti sul mercato o si informa sulle agevolazioni disposte dalle istituzioni per questo tipo di azioni.
 
A Cantù, invece, l’inquinamento atmosferico si combatte a colpi di verde. Nel comune lombardo si è, infatti, da poco conclusa la semina di 400 alberi, un progetto di forestazione urbana ideato da Rete Clima, che vanta fra i suoi sostenitori anche Compass, azienda italiana specializzata nell'erogazione di diverse tipologie di prestito e altre soluzioni di credito al consumo. L’obiettivo: ridurre le emissioni di C02, dannose per noi e per l’ambiente.
 
Per il secondo anno consecutivo la finanziaria dell'istituto bancario Compass ha deciso di abbracciare gli obiettivi del protocollo di Kyoto, impegnandosi a piantare 400 alberi a Cantù. All’evento, tenutosi lo scorso 3 maggio, erano presenti anche il Sindaco di Cantù, Claudio Bizzozeno, accompagnato dai bambini di alcuni istituti scolastici, che hanno assistito in diretta alla piantumazione del nuovo polmone verde della città.
 
Grazie a questo sistema 100% naturale (carbon silk forestali), Rete Clima potrà diminuire le emissioni di anidride carbonica legate alle attività industriali, che comportano un graduale surriscaldamento climatico globale (l’ormai ben noto effetto gas serra).
 
Gli impianti forestali costruiti saranno presto sottoposti alla certificazione di RINA, che è riconosciuto come uno fra i maggiori enti di certificazione ambientale nazionale. Il RINA ha anche il privilegio di essere accreditato presso la Conferenza Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti del clima.  
 
Il clima è un elemento naturale che noi umani dovremmo tenerci ben stretto ma dati gli effetti clamorosi avvenuti nell’ultimo secolo con il buco dell’ozono è una lezione che non abbiamo ancora imparato.
 
Forse è vero che gli effetti negativi dell’inquinamento industriale - quelli veri si intende – li vedranno le generazioni più che future ma ciò non toglie che lentamente stiamo uccidendo il nostro pianeta.
 
Per cui quando nascono iniziative di questo tipo da qualsiasi tipologia di soggetto (sia esso un privato o una grossa multinazionale o come in questo caso un istituto bancario) è bene seguire il flusso di positività e incoraggiamento che questi portano con sé e sperare che nel tempo questi diventino effettivi comportamenti sociali, e non, come oggi, puri eventi occasionali.
SuperMoney
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