01/01/2013 - 01:00

Innovazione ambientale ed energetica nei regolamenti edilizi

Crescono i Comuni virtuosi. Il punto di Legambiente e Cresme nel terzo Rapporto ONRE. Sono 705 i comuni italiani che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per introdurre obiettivi di sostenibilità: risparmiare energia, diminuire le emissioni inquinanti, recuperare acqua piovana e riciclare materiali da costruzione.
Il processo è in crescita, accomuna città grandi e piccole e coinvolge circa 19 milioni di abitanti. E' questo il quadro che emerge dal terzo rapporto ON-RE (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, presentato oggi a Milano. Una ricerca volta a individuare, attraverso alcuni parametri, quanto si sta modificando nella filiera delle costruzioni allo scopo di limitare i consumi energetici e le conseguenti emissioni di CO2. L'isolamento acustico e la permeabilità dei suoli sono due nuovi parametri di valutazione inseriti quest'anno nel dossier, temi molto spesso trascurati nella costruzione degli edifici che, invece, rappresentano una indicazione di vivibilità e di qualità delle abitazioni. I regolamenti edilizi rappresentano uno snodo fondamentale del processo edilizio. Vi convergono aspetti tecnici e procedurali e vi s'incrociano competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni.

"Sono tali e tante le novità impiantistiche e tecnologiche sviluppate negli ultimi anni - spiega Edoardo Zanchini, responsabile energia e infrastruttura di Legambiente - che riuscire ad aiutare l'innovazione e adattare le soluzioni ai diversi contesti attraverso i regolamenti diventa fondamentale. Ora che la certificazione energetica in edilizia è obbligatoria, per esempio, è necessario capire come i regolamenti si sono occupati delle prestazioni energetiche degli edifici: quali obiettivi hanno fissato per migliorare il comportamento di pareti e finestre o cosa prevedono in termini di esposizioni da privilegiare. Nel 2021 - prosegue Zanchini - tutti gli edifici nuovi, pubblici e privati, costruiti nella Ue dovranno essere neutrali dal punto di vista energetico: soddisfare riscaldamento e raffrescamento grazie a fonti rinnovabili oppure non averne addirittura bisogno. Occorre traghettare il nostro paese verso questa importante scadenza, con la consapevolezza che gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 non saranno conseguibili senza un cambiamento progressivo nel settore delle costruzioni".

I 705 Comuni individuati (erano 557 nell'edizione 2009) rappresentano quasi il 9% del totale dei Comuni italiani. La loro popolazione è pari, però, al 31% di quella nazionale, e la rilevanza dei regolamenti analizzati cresce ulteriormente se si considera il numero degli edifici interessati. Sono, infatti, 300.000 le abitazioni della nuova edilizia residenziale realizzate dal 2000 a oggi con criteri obbligati o promossi dai provvedimenti esaminati. Tra i Comuni migliori, il rapporto di Legambiente e Cresme indica Collegno (To), le amministrazioni dell'Empolese-Val d'Elsa e Salerno come quelli che (per il nord, il centro e il sud) hanno approvato un regolamento edilizio completo che affronta i diversi aspetti legati alla sostenibilità. Nell'insieme, sono dislocati in tutte le aree del paese, con una maggiore concentrazione nelle Regioni del Centro nord, in particolare Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.
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Marilisa Romagno
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