01/01/2013 - 01:00

Il Wwf sostiene la riforma ecologica della PAC

In occasione del Forum voluto dal Ministro dell'Agricoltura Galan sulla riforma della Politica Agricola Comune dell'Unione Europea, il WWF presenta il Decalogo Agricoltori come difensori della biodiversità e del territorio: il futuro nella 'multifunzionalità delle aziende agricole'.
Il Wwf sostiene la riforma ecologica della PAC proposta dal Commissario UE, Ciolos, adesso all'esame del Consiglio e Parlamento Europeo poiché prevede una sostanziale modifica del primo pilastro, superando i pagamenti diretti alle imprese agricole basati fino ad oggi sulla superficie dei terreni aziendali e sui pagamenti storici, introducendo nuovi criteri che privilegiano l'occupazione, il sostegno alle piccole aziende nelle aree svantaggiate ed un maggiore impegno per la tutela dell'ambiente e la conservazione della biodiversità. La 'chiave' ecologica proposta dal Commissario Ciolos dovrebbe, secondo il WWF, essere sostenuta anche dal nostro Governo: la richiesta è stata avanzata in occasione del Forum sull'Agricoltura in corso oggi a Roma e promosso dal Ministro per l'Agricoltura Giancarlo Galan. Il 18 novembre 2010 la Commissione Europea ha presentato la sua proposta di modifica della PAC (Politica Agricola Comune) post 2013, che disegna gli scenari per un'agricoltura europea più sostenibile per l'ambiente e per mantenere vitali le aree rurali dei 27 paesi membri. Secondo la proposta Ciolos verrebbe rafforzato anche il secondo pilastro dedicato allo sviluppo rurale con un maggiore impegno per le sfide ambientali come l'adattamento ai cambiamenti climatici, lo sviluppo delle energie rinnovabili, la conservazione della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Tutti elementi condivisi a livello europeo da 8 tra le maggiori Associazioni ambientaliste ed Associazioni dell'agricoltura biologica, riunite dalla fine del 2010 in una grande coalizione (WWF, Birdlife Europa, EEB, IFOAM, PAN, Butterfly Conservation Europa, FoEE e EFNCP). Queste associazioni, che insieme rappresentano una parte rilevante della società civile europea, criticano infatti le attuali modalità di utilizzo delle risorse che l'Unione Europa destina all'agricoltura (41% del bilancio comunitario), ancora troppo sbilanciate verso i metodi di produzione ad alto impatto ambientale che favoriscono le grandi aziende e penalizzano i piccoli produttori che operano nelle aree più svantaggiate. Le Associazioni hanno già presentato le loro osservazioni e critiche alla proposta di riforma della PAC post 2013 che potrà essere considerata un passo in avanti importante solo se la tutela dell'ambiente entrerà come criterio prevalente anche nell'attribuzione dei pagamenti diretti alle aziende previsti con il primo pilastro.

In particolare il Wwf sostiene che la nuova PAC dovrebbe essere basata sul principio "i soldi pubblici per beni pubblici", con il riconoscimento economico del lavoro che gli agricoltori svolgono per la conservazione della biodiversità e l'adattamento ai cambiamenti climatici nel territorio. Le aree rurali dei 27 paesi europei rischiano di soccombere davanti alla globalizzazione dei mercati agricoli, la nuova PAC dovrà giocare un ruolo chiave per mantenere la vitalità di territori spesso marginali dal punto di vista economico e sociale ma fondamentali per la conservazione della biodiversità e per il mantenimento dei servizi che gli ecosistemi forniscono per il benessere di tutti i cittadini europei. E' necessario per questo, accanto ad una radicale riforma del primo pilastro, rafforzare il secondo pilastro con il sostegno prioritario alle misure per uno sviluppo rurale legato alla tutela dell'ambiente. In particolare il WWF chiede un maggiore sostegno allo sviluppo della filiera del biologico ed incentivi ai soli sistemi agricoli che assicurano il mantenimento delle aree agricole ad elevato valore naturale, con investimenti per arrestare l'abbandono delle zone rurali favorendo la filiera corta ed i mercati locali.
Marilisa Romagno
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