24/06/2013 - 09:09

Il riciclo: dall'arte alla sua funzione sociale

Una mostra ad Ancona sottolinea il valore del riciclo e ne rivede il concetto, impiegandone i materiali in senso artistico e focalizzando la sua importanza sociale rigeneratrice.
L'Italia Riciclata è il titolo di un'opera dell'artista Michelangelo Pistoletto, esposta nel 2012 alla Biennale di Venezia e trasportata al Museo Omero di Ancona, presso la Mole Vanvitelliana, dove rimarrà perennemente, anche grazie all'intervento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si tratta di una sagoma di legno con la forma geografica del nostro paese, poggiata su moltissimi paletti che la tengono ad un altezza di 60 cm circa. Sulla sagoma sono disposti un insieme casuale, almeno a prima vista, di materiali di riciclo provenienti dalla stessa Biennale; si crea così una fusione e una confusione in un gigantesco e discontinuo impasto di oggetti naturali e artificiali, ma concettualmente omogeneo.
 
Tra colori simili o molto contrastanti si distinguono mattoni, grosse pietre, coppi di terracotta, parti di metallo verniciate o arrugginite, lamiere integre o deformate, tubi, profilati, pezzi di plastica, corde, cavi elettrici, tutti che sembrano aggrapparsi alla base di legno, ben fermati da una rete che li copre e li avvolge. La funzione della rete è evidente: trattenere saldamente, il più possibile, questi oggetti, questi materiali, per evitare di disperderli. Dunque, tutto ciò che proviene da madre natura, elaborato e trasformato dal lavoro dell'uomo, non deve essere disperso ma riusato, riciclato, recuperato, diventa quasi un bene prezioso che non si può sprecare, ma che deve continuare ad esistere in forme, modi e sostanze diverse, fino a garantire una sopravvivenza pulita e non asfittica dell'Italia e di tutto il pianeta. Il disperdere irrazionale e continuo, senza filtri fisici e mentali, è pertanto inutile e dannoso
 
Ma il tema più significativo dell'opera di Pistoletto è la funzione sociale del recupero: l'Italia fatta a forma di tavolo, per quanto con una sagoma surreale e non solo con quattro piedi, rappresenta il punto d'incontro attorno al quale la comunità si deve confrontare. Il recupero può dare vita a nuove forme di cultura, di socialità, fino a scolpire una vera e propria mentalità rigenerativa. Possono aiutarci a discutere anche situazioni esemplari scartate in passato solo perché non incrementavano il business, ossia riconsiderare, rianalizzare, rivalutare: l'idea del recupero non si ferma agli oggetti ma va oltre, comprendendo la revisione dei modelli urbani e culturali abbandonati troppo in fretta, dove l'uomo deve essere il vero centro. "Credo che la modernità possa essere paragonata al medioevo. Ora serve un nuovo rinascimento. Il tavolo dell'Italia Riciclata offre spunto ad incontri per quelle eccellenze che, usando la loro creatività rigenerativa, ci possono far rinascere" ha detto Pistoletto. 
 
Al Museo Omero l'opera dell'ottantenne maestro piemontese è affiancata da creazioni di studenti dell'Accademia di Belle Arti e dei licei artistici di tutta Italia. Tali creazioni sono naturalmente ispirate al tema del riciclo e alla fusione dei materiali, nobili e meno nobili, rafforzando l'idea della Terra come centro vitale da proteggere. Il contesto che le inquadra è il tema "Verso il Terzo Paradiso", con il quale Michelangelo Pistoletto esprime un concetto di nuovo mondo e di nuova umanità, dove il naturale e l'artificiale si congiungono a concepire un nuovo eden. La mostra resterà aperta sino al 31 luglio 2013.
 
(autore: Giacomo Matera Capicciuti)
Redazione
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