01/01/2013 - 01:00

Il Progetto Re-waste: valorizzare i reflui dell'industria olearia

Il progetto RE-WASTE (Recovery, recycling, resource. Valorisation of olive mill effluents by recovering high added value bio-products) è stato incluso dalla Commissione Europea tra i progetti co-finanziati nell'ambito del programma LIFE+ (progetto n. LIFE07 ENV/IT/421). Il progetto, di durata triennale, è stato avviato nel gennaio 2009, con l'obiettivo primario di diffondere una tecnologia innovativa e pulita per la valorizzazione dei reflui dell'industria olearia.
L'industria olearia, che costituisce uno dei principali settori agro-industriali dell'area mediterranea, genera grandi quantità di reflui caratterizzati da fitotossicità, tossicità nei confronti degli organismi acquatici e inibizione dell'attività della flora microbica terricola. Ne risulta un significativo impatto sugli ambienti terrestri e acquatici. Lo smaltimento incontrollato dell'acqua di vegetazione sta diventando un serio problema ambientale. Lo smaltimento delle acque di vegetazione derivanti dall'attività di molitura rappresenta un serio problema per l'industria olearia. L'idea alla base del progetto RE-WASTE è quella di diffondere la consapevolezza che è possibile convertire un refluo inquinante e di difficile smaltimento in una preziosa fonte di energia e di molecole ad attività biologica, attraverso un processo sostenibile dal punto di vista economico e ambientale.

Lo scarico dell'acqua di vegetazione in corsi d'acqua o nella rete fognaria è vietato a causa della sua tossicità nei confronti della flora microbica e dei potenziali rischi per gli ecosistemi terrestri e acquatici. Tuttavia, a causa dell'attuale mancanza di tecnologie appropriate per trattare opportunamente questo refluo, la maggior parte dell'acqua di vegetazione nell'area mediterranea è scaricata direttamente nella rete fognaria o in corsi d'acqua o concentrata in bacini o sparsa in maniera incontrollata sul suolo, nonostante tali modalità di smaltimento siano proibite in molti Paesi mediterranei. Questo causa problemi di fitotossicità, distruzione di colture, cattivo odore, proliferazione di insetti, contaminazione delle falde acquifere, aumento della salinità e riduzione della permeabilità del suolo. Il progetto Re Waste nasce con lo scopo di sviluppare e testare in un impianto pilota una tecnologia innovativa per il trattamento e la valorizzazione dell'acqua di vegetazione olearia attraverso il recupero di:
- Acqua purificata da re-impiegare nei processi aziendali, ad esempio per il lavaggio delle olive;
- Estratti fenolici ad attività antiossidante da impiegare nell'industria cosmetica, alimentare o fitoterapica;
- Biogas che potrà essere impiegato per ottenere la produzione di energia elettrica e calore.

L'impianto, completamente automizzato, è in grado di trattare circa 20 m3 al giorno di reflui oleari ed è costituito da una sezione di pretrattamento chimico-fisico, una sezione di filtrazione tangenziale a membrana, una sezione di purificazione degli estratti antiossidanti su resine adsorbenti e una sezione di digestione anaerobica per la produzione di biogas. Il processo è articolato in quattro fasi:
1. Fase di Pre-trattamento: le acque da trattare provenienti dal frantoio sono raccolte in una cisterna dalla quale sono inviate ad un flottatore lamellare, dove, grazie alla saturazione con aria, i residui di olio presenti nell'acqua sono allontanati. L'olio recuperato è destinato al processo di raffinazione
2. Filtrazione tangenziale a membrana: il refluo, dopo la iniziale fase di pretrattamento, viene sottoposto a tre passaggi successivi di filtrazione tangenziale (ultrafiltrazione, nano filtrazione, osmosi inversa) su membrana polimerica a spirale avvolta
3. Purificazione su resine adsorbenti:la frazione contenente i polifenoli, di cui l'acqua di vegetazione è particolarmente ricca, concentrata mediante filtrazione a membrana, viene sottoposta ad un processo di purificazione su resine adsorbenti, ottenendo, in tal modo, un estratto fenolico concentrato, dotato di numerose proprietà biologiche.
4. Digestione anaerobica: le frazioni organiche prive di composti fenolici sono sottoposte a digestione anaerobica per produrre biogas, costituito principalmente da metano e anidride carbonica (Co2). Dopo aver subito i trattamenti necessari, il biogas potrà essere utilizzato per la produzione di energia elettrica e calore.

L'impianto pilota è stato realizzato nella sede dell'Industria Olearia Biagio Mataluni a Montesarchio in provincia di Benevento. Il suo completo sviluppo consentirà di mostrare agli operatori di settore oleario italiano ed europeo la validità della tecnologia innovativa sperimentata in termini di valorizzazione dei reflui oleari, sia dal punto di vista ambientale che economico, e di diffondere la consapevolezza che i reflui oleari possono essere visti non più come un rifiuto inquinante grazie all'utilizzo della tecnologia messa a punto. Per maggiori informazioni sul progetto visitate il sito www.re-wasteproject.it .
Tommaso Tautonico
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