01/01/2013 - 01:00

Il lavoro dei giovani passa dalle PMI

I dati elaborati da Fondazione Impresa parlano chiaro: nell'ultimo anno le imprese con un numero uguale o inferiore ai 15 addetti hanno assunto oltre 303.000 mila giovani, corrispondenti al 62% del totale degli occupati nello stesso periodo. Sempre più forte dunque l'incidenza dell'operato delle PMI sulla crescita economica del nostro Paese.
Fondazione Impresa - l'organizzazione istituita per indagare l'evoluzione e le problematiche delle PMI italiane nonché le questioni relative alla Green Economy e alle nuove professioni - ha elaborato alcune stime sulla base dei dati Istat-Rcfl riguardanti la situazione occupazionale delle nuove generazioni e relativi al primo trimestre del 2011.

Questo lavoro ha evidenziato alcune importanti tendenze:
- degli oltre 485.000 giovani (15-34 anni) che hanno trovato un’occupazione nel corso dell’ultimo anno, 303.000 (il 62% del totale) sono stati inseriti in piccole aziende (fino a 15 addetti); tra queste le sole microimprese (meno di 9 addetti) hanno attratto il 49,4% delle nuove assunzioni (240.000 giovani)
- le imprese con più di 50 addetti hanno integrato nell'ultimo anno soltanto il 17,4% dei nuovi lavoratori (circa 85.000 giovani)
- una differenza tra piccole e grandi imprese si nota anche analizzando la portata della componente femminile all'interno di questi contesti; l'incidenza delle assunzioni di donne giovani risulta infatti superiore nel caso delle aziende di ridotte dimensioni (43,6%) rispetto alle aziende più ampie (36,4%).
Le PMI, più delle grandi, hanno dunque deciso di puntare con forza sulle nuove generazioni ringiovanendo le proprie strutture ed i propri organici, nonché valorizzando la qualità delle competenze che i giovani possono oggi più che mai mettere a disposizione.
Maddalena Cassuoli
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