24/06/2016 - 13:46

Gran Bretagna fuori dalla UE: cosa succederà all'ambiente?

Alla fine ha vinto il SI. Sul filo del rasoio (51.9% contro 48.1%) i cittadini britannici hanno deciso di voler uscire dalla Unione Europea. Che significa? Quali conseguenze avrà questa scelta sulla politica inglese? E sull'ambiente?
Iniziamo dicendo che si tratta di un referendum consultivo. Il parlamento inglese ha chiesto ai suoi cittadini di esprimere il proprio giudizio sulla permanenza o meno della GB nell'Unione Europea. Paradossalmente il parlamento inglese (ipotesi molto difficile) potrebbe non considerare l'opinione dei cittadini e confermare la propria permanenza nella UE. Quali scenari attendono la Gran Bretagna? Quali ripercussioni in campo ambientale? In qualità di stato membro della UE l'UK ha accettato senza riserve l'acquis comunitario, l'insieme dei diritti, degli obblighi giuridici e degli obiettivi politici che accomunano e vincolano gli stati membri dell'Unione europea. Per quanto riguarda l'ambiente, in caso di Brexit, il governo inglese potrà decidere di non essere soggetta alle direttive Habitat e Uccelli, di non avere vincoli sulla balneabilità delle sue acque e non sarà tenuta a rispettare i limiti imposti dalla UE sull'inquinamento così come la Direttiva Europea sull'Energia Rinnovabile (20/20/20).

Di colpo tutto quello fatto di buono dalla UE (e imposto agli stati membri) in campo ambientale potrebbe sparire, vanificando 40 anni di sforzi. Secondo lo IEEP - Institute for European Environmental Policy, l'UE ha sviluppato il più completo, complesso e influente sistema legislativo sull'ambiente a livello mondiale. Grazie alle politiche comunitario l'UK ha rallentato l'inquinamento, ha protetto specie a rischio estinzione, imposto limiti su ogm e fertilizzanti. Basti pensare che l'OMS ha fatto notare che il livello dell'inquinamento delle città inglesi è al di sotto degli standard richiesti dalla UE ma senza questi limiti la situazione sarebbe ancora peggiore.

Se la Brexit diventasse realtà le ripercussioni ambientali potrebbero essere devastanti per l'intera nazione, costretta ad esempio, a rinunciare ai 3 mld di sterline di sussidi in tema agricoltura e pesca. Dubbi che riguardano anche gli impegni presi alla COP21 sul riscaldamento globale. Non ci resta che sperare in una permanenza della GB nella UE con una rinegoziazione, proprio come fatto dalla Norvegia. In questo modo le ripercussioni sull'ambiente potrebbero essere ridimensionate.
Tommaso Tautonico
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