09/03/2017 - 17:42

Fukushima sei anni dopo: un documentario per non dimenticare

A sei anni dalla tragedia, LifeGate è andata a Fukushima per capire oggi com’è la situazione. Mara Budgen, inviata di LifeGate, si è addentrata nella zona colpita dal disastro nucleare, conosciuto in giapponese come “Fukushima Genpatsu-shinsai”.
Fukushima
Sono passati sei anni da quel tremendo 11 marzo in cui il Giappone è piombato nell’incubo “radioattivo” di Fukushima in seguito al terremoto e allo tsunami. LifeGate è andata a Fukushima per capire oggi com’è la situazione. Mara Budgen, inviata di LifeGate, si è addentrata nella zona colpita dal disastro nucleare, conosciuto in giapponese come “Fukushima Genpatsu-shinsai”. È stato realizzato un video reportage di 11 minuti per dare voce agli abitanti che, nonostante tutto,  non hanno perso l’entusiasmo e hanno lavorato per ricostruire la propria vita.

Quel giorno, l’11 marzo del 2011, la scossa di magnitudo 9,1 ha colpito la costa orientale del Giappone alle 14.46, provocando uno tsunami che ha inondato 561 chilometri quadrati di terra. 15.891 persone sono morte e 2.584 sono scomparse. L’inondazione della centrale nucleare di Fukushima Daiichi ha causato l’interruzione dei sistemi di raffreddamento dei nuclei all’interno dei reattori e quindi il rilascio di grandi quantità di radiazioni. Quelle raccontate dal reportage di LifeGate sono le storie di chi ha vissuto il disastro da vicino. Storie di eroismo quotidiano come quella di Shigeru Yamasawa che ha riaperto il suo ristorante di sushi nella città di Minamisōma, dove sono morte 496 persone a causa dello tsunami, o di Kiyoshige Sugiuchi che ha intrapreso una coltivazione biologica della colza per contribuire alla rinascita del territorio. Infatti, la colza assorbe il cesio ripulendo il terreno e ne perde le tracce quando viene convertita in olio.
Nonostante le tragedie di Chernobyl e Fukushima abbiano dimostrato la fragilità e i rischi dell’energia nucleare si continua a investire in questa tecnologia. A tal proposito il governo giapponese ha deciso di “riaccendere” i reattori di quelle centrali ritenute “sicure”.

 “Ammiro molto gli abitanti della prefettura di Fukushima che con tanto impegno e tenacia si impegnano ogni giorno per la rinascita del Giappone”, afferma Enea Roveda, CEO di LifeGate. “Questi disastri dimostrano che l’energia nucleare è pericolosa e non può essere un’opzione percorribile. La situazione impone a tutti una seria riflessione sul sistema energetico globale e sulle scelte alternative al nucleare che i Paesi possono adottare. È fondamentale accelerare la transizione verso un futuro sostenibile, soprattutto con lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili”.
LifeGate promuove da sempre un’energia pulita e oggi  fornisce alle persone e alle imprese energia da fonti rinnovabili certificate, 100% italiana.

Link al video su Fukushima: https://youtu.be/zvnO6HlK5aQ

Marilisa Romagno
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