18/11/2016 - 11:35

Energia rinnovabile: la UE intende ritornare alle fonte fossili?

Nonostante le promesse fatte dai funzionari europei sul prossimo pacchetto di misure su rinnovabili ed efficienza energetica, le bozze trapelate dicono tutt'altro.
energia rinnovabile
Più volte il commissario all'energia Canete e il Vice-President Šefčovič avevano promesso a gran voce energia pulita per tutti e un ruolo da protagonista per i prosumer (produttori e consumatori di energia allo stesso tempo); ma le bozze trapelate sul prossime "Winter Package" non lasciano molte speranze al futuro dell'energia rinnovabile. Secondo Euractiv, analizzando le bozze, le prossime misure non saranno altro che un "contentino" alle politiche energetiche post 2020, a cominciare dal target di percentuale rinnovabile al 2030: il 27% era, e 27% rimane, senza nessun obbligo a livello nazionale.

I punti più preoccupanti riguardano la priorità di dispacciamento e il capacity payment, vediamo meglio di cosa si tratta. Attualmente, per garantire una redditività per chi ha investito in energia rinnovabile, l'energia prodotta viene immessa nella rete elettrica. Secondo le bozze, si starebbe pensando alla rimozione della priorità di dispacciamento o alla limitazione del dispacciamento al 15% rispetto alla capacità installata, dando così la possibilità di programmare la produzione e il dispacciamento di energia derivante da fonti fossili.

Il capacity payment invece, già in uso in alcuni paesi dell'Unione Europea come Italia e Regno Unito, permette ai produttori di energia da fonti fossili di guadagnare denaro per la loro capacità di produrre energia anche se inutilizzata. Questa energia è comunque messa a disposizione qualora serva per bilanciare il mercato. Dalle bozze trapela la possibilità che il meccanismo di capacity payment venga esteso a tutti i paesi della UE. Per le principali associazione ambientaliste si tratterebbe di una sorta di "sussisio" alle fonti energetiche inquinanti e pericolose per l'ambiente contro cui da anni ormai si combatte. L'unica speranza è che questi documenti, essendo ancora delle bozze, vengano rivisti prima di essere ufficializzati tenendo conto degli impegni presi durante le ultime COP, in primis quella di Parigi dello scorso anno.  

Tommaso Tautonico
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