28/12/2014 - 15:52

Ecco come il governo pensa di salvare l'Ilva. Cdm approva decreto per riqualificazione Taranto

Riqualificare la città di Taranto e varare misure speciali per l'Ilva. E' quanto stabilisce il decreto approvato dal Consiglio dei ministri che punta a valorizzazione le emergenze urbane, storiche e culturali di quella porzione di territorio pugliese.
Vista la particolare situazione dell'area di Taranto, il provvedimento stabilisce in primo luogo che l'attuazione degli interventi venga disciplinato da uno specifico Contratto istituzionale di sviluppo Taranto e da un' unica governance interistituzionale.
 
Il CIS Taranto sarà sottoscritto da un tavolo istituzionale permanente che avrà il compito di coordinare e concertare le azioni e le strategie utili allo sviluppo compatibile e sostenibile del territorio.
 
Il tavolo sarà presieduto da un rappresentante della presidenza del Consiglio dei ministri e sarà composto da un rappresentante per ciascuno dei ministeri dello Sviluppo economico, dell'Ambiente, delle Infrastrutture, della Difesa, dei Beni culturali. Ad esso parteciperà anche un rappresentante della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, del Comune di Taranto e dei Comuni ricadenti nell'area, dell'Autorità Portuale di Taranto, del Commissario Straordinario per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, del Commissario Straordinario del Porto di Taranto e dell'Agenzia Nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Invitalia.
 
Il decreto stabilisce inoltre che commissario straordinario per la riqualificazione di Taranto, già all'opera, metterà a sistema misure per la bonifica dell'intera area, dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, attraverso un programma volto a garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente, nonché a mitigare le relative criticità che ostacolano la competitività delle imprese del territorio.
 
Verranno inoltre semplificazione e accelerate le procedure per il 'Piano nazionale per le Città' nel Comune di Taranto e previsto un progetto di valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale militare marittimo di Taranto e del centro di diffusione della cultura del mare.
 
Quanto in particolare all'Ilva, il provvedimento estende le procedure previste dall'amministrazione straordinaria per le imprese operanti nei servizi pubblici essenziali anche alle società che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale. Scopo della misura è di garantire la prosecuzione dell'attività produttiva assicurando che le risorse aziendali vengano prioritariamente destinate a tale scopo. L'amministrazione straordinaria farà così cessare il commissariamento straordinario deliberato nel 2013.
 
Il decreto attribuisce al commissario straordinario i poteri necessari per attuare le prescrizioni di carattere ambientale previste dall'Autorizzazione integrata ambientale (AIA). Allo stesso commissario saranno destinate le somme sequestrate all'Ilva che confluiranno in una contabilità speciale. La gestione dell'impresa sarà considerata attività di pubblica utilità e gli interventi previsti dal piano ambientale vengono dichiarati urgenti e indifferibili.
 
"Con l'intervento pubblico nell'Ilva si apre una fase nuova e decisiva per il risanamento ambientale, il rilancio produttivo dello stabilimento e il futuro della città di Taranto" ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, commentando il decreto del governo.
 
"Con questo decreto il governo si fa carico delle tante questioni aperte, ambientali e occupazionali, che affliggono la comunità tarantina e raccoglie una grande sfida: risanare l'Ilva in tempi brevi e con procedure trasparenti, per poi riportarla sul mercato in condizione di essere competitiva, anche grazie alle performance ambientali, con i giganti mondiali della siderurgia" ha continuato il ministro. 
 
"Il governo si prende questo impegno con la consapevolezza che restituire un'Ilva completamente risanata a Taranto e all'Italia sia una necessità economica ma soprattutto una responsabilità etica" ha concluso Galletti. 
Rosamaria Freda
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