11/06/2016 - 14:13

Dissesto idrogeologico, Galletti: stanziati 20 mld per le zone ad alto rischio

Ammonta a più di 20 miliardi di euro la cifra stanziata dal ministero dell'Ambiente, in collaborazione con l'Ispra, per interventi di messa in sicurezza di zone a forte rischio idrogeologico.
 
Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, rispondendo, nel corso del question time alla Camera, ad una interrogazione con cui il deputato Lna, Guido Guidesi, chiedeva conto al governo degli interventi messi a punto per la gestione del rischio idrogeologico in Italia. Al momento di questa cifra complessiva, che ammonta appunto a 20 mld, l'importo delle richieste validate dalle Regioni al momento è di 17,5 miliardi di euro, ha aggiunto Galletti. 
 
Il ministro ha poi precisato la ferma intenzione del suo governo di recuperare il ruolo fondamentale svolto dalle Autorità di bacino nell'attività di pianificazione e di individuazione degli interventi, chiamandole a esprimersi sulla tipologia e localizzazione del dissesto e sull'effettiva relazione fra intervento proposto e recupero dell'assetto idromorfologico dell'area. Non solo. Ad intervenire sull'argomento è stato anche il collegato Ambientale che ha profondamente modificato alcune norme chiave del settore, prima fra tutte quella relativa proprio alla riforma delle Autorità di bacino distrettuali.
 
Lo scorso 3 marzo il ministero dell'Ambiente, in coordinamento con le Regioni, ha inoltre approvato i due nuovi masterplan di riferimento in materia di acqua e di gestione del rischio di alluvioni, coordinati a livello di distretto idrografico, espressamente richiesti dalle normative comunitarie. Riguardo la questione della sabbia e della ghiaia trascinate dalla corrente, sempre nel collegato Ambientale è stata inserita una norma specifica che prevede che le Autorità di bacino predispongano il programma di gestione dei sedimenti a livello di bacino idrografico, ha continuato il ministro. 
 
Secondo Galletti queste attività strategiche nel settore della manutenzione e della pulizia degli alvei dei fiumi devono però fondarsi su un quadro conoscitivo aggiornato rappresentato, nello specifico, dai Piani di gestione e dalle loro attuazioni a livello territoriale. Solo su queste basi sarà, d'ora in avanti, possibile fondare una rinnovata azione di manutenzione del territorio italiano e programmare gli interventi manutentivi necessari, ha concluso il ministro. 
Rosamaria Freda
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