01/01/2013 - 01:00

Dieta mediterranea patrimonio Unesco

La dieta mediterranea è patrimonio immateriale dell’umanità. L'ha detto l'Unesco che ne ha raccomandato l'iscrizione nella prestigiosa lista delle tradizioni considerate Patrimonio Mondiale Immateriale dell'Umanità. Il riconoscimento suggella il valore delle nostre principali produzioni (olio, ortofrutta,pane ..) a livello mondiale.
La notizia è nuova ma gli italiani conoscono bene e da tempo sia il valore storico che salutistico dei prodotti mediterranei, tanto che, secondo il primo rapporto Censis/Coldiretti sulle abitudini alimentari degli italiani, scelgono nel 74,6% dei casi cibi prodotti nel proprio territorio, talvolta in maniera anche un po' esasperata. Dieta mediterranea nel patrimonio dell'umanita' tutelato dall 'Unesco e' "un traguardo che ci riempie di soddisfazione e al tempo stesso un punto di partenza che puo' far arrivare lontano la Puglia, culla indiscussa della dieta mediterranea". L'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefano esprime il suo compiacimento per la positiva conclusione del percorso iniziato nel 2007 e che oggi vede la dieta mediterranea quale bene dell'umanita'.

"Un riconoscimento, - spiega l'assessore - che ha un valore straordinario per la Puglia, regione simbolo dell'alimentazione mediterranea, con un patrimonio agroalimentare e di tradizioni produttive che ha pochi eguali nel mondo. L'ingresso nella lista tutelata dall'Unesco, ci pone nelle condizioni di valorizzare ulteriormente questo nostro patrimonio. E' chiaro che, oggi piu' che mai, vanno difese l'identita' e le caratteristiche tradizionali dei prodotti base della dieta mediterranea". "Cosi' come e' necessario - precisa ancora Stefano - che la difesa e la valorizzazione vadano di pari passo col recupero dei tratti storici, di tutta quella tradizione che c'e' dietro la cultura alimentare alla base della nostra dieta".

Il riconoscimento della Alimetazione Mediterranea come patrimonio immateriale dell'umanità è di grandissima importanza. poichè suggella il valore delle nostre principali produzioni (olio, ortofrutta,pane ..) a livello mondiale e  incoraggia la civiltà dell'incontro e del dialogo fra i paesi delle due sponde attraverso le matrici comuni e le reciproche contaminazioni della storia alimentare nel "mare nostrum".

E' premiato cosi l'impegno comune delle rappresentanze istituzionali del nostro Paese che hanno saputo costruire le alleanze necessarie per sostenere la candidatura presso l'Unesco. Ora bisogna cogliere questa opportunità con lo sviluppo di iniziative politico - culturali a cominciare dalla prossima edizione della Fiera del Levante e con la costruzione di un progetto di complemetarietà produttiva che superi i conflitti nell'area del libero scambio e conquisti gli spazi che si aprono nel mercato mondiale.
Marilisa Romagno
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