25/05/2013 - 14:04

Danimarca: smart grid e green economy nel futuro.

La Technical Univeristy of Denmark a Copenhagen ha promosso e monitora la smart green realizzata nell'isola di Bornholm: il 50% dell'elettricità prodotta e consumata è da fonte rinnovabile.

Il progetto, dopo 4 anni di lavori e 21 milioni di euro (in parte finanziati dall'UE), rientra nel programma comunitario EcoGrid finalizzato a testare un mercato dell'energia elettrica in cui anche gli utenti svolgono un ruolo attivo nella modulazione dei flussi grazie a l'introduzione di contatori intelligenti nelle abitazioni abbinati alla smart grid.


La Danimarca scommette e vince con la smart grid: dopo 4 anni di lavori e 21 milioni di euro (in parte finanziati dall'UE) nasce a Bornholm, un'isola danese, una rete dinamica capace di modulare la richiesta in base alla disponibilità di potenza elettrica, contando su una generazione complessivamente installata pari a 56 MW.


Il mix dell'energia fornita agli abitanti di Bornlohm è composto per oltre il 50% fonti rinnovabili (3 dozzine di turbine eoliche e qualche centinaio di tetti pannellati di moduli FV), poi integrati da una centrale a carbone, un generatore a diesel, un impianto di biomasse a cippato e una centrale di biogas da fermentazione di liquami zootecnici e rifiuti organici.


Il punto di forza del sistema sperimentato a Bornlohm è rappresentato dalla flessibilità della smart grid: infatti, nonostante l'elevata presenza di fonti intermittenti, la rete locale non è più esposta come prima alle criticità di una rete elettrica piuttosto debole. In particolare, il motivo di tale successo risiede nell'emancipazione dal sistema di backup costituito da centrali termoelettriche tradizionali o dipendere dall'elettrodotto trifase sottomarino che la collega al Continente.


La rete intelligente di Bornholm non si limita a regolare i flussi di potenza ma trasforma una parte dei 41mila residenti sull'isola dei "produttori" virtuali in grado di vendere energia ad altri attraverso la rete.


Inoltre, è in grado di decidere in tempo reale, a seconda del differenziale del prezzo sugli altri mercati, se è il momento più conveniente per importare kilowattora a basso costo o se l'andamento dei prezzi elettrici sui mercati rende interessante esportare l'energia prodotta sull'isola magari inducendo una riduzione del consumo complessivo delle utenze per creare questo surplus. 

Alessio Elia
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