04/10/2014 - 12:30

Dalla geotermia il maggior contributo per sostituire le fonti fossili

Secondo l'UGI (Unione Geotermica Italiana) in uno scenario futuro potrà essere la geotermia (grazie anche ai sistemi non convenzionali), a fianco delle altre rinnovabili oggi prevalenti, a fornire il maggior contributo di energia per sostituire con risorse nazionali le tradizionali fonti fossili, prevalentemente di importazione.
In un convegno organizzato durante l'estate dall'Unione Geotermica Italiana è stato presentato il quadro della produzione di energia elettrica in Italia nel 2013, entro il quale si colloca anche la produzione elettrica da fonte geotermica. Il confronto con il 2012, sottolinea l'UGI, mette in evidenza due aspetti rilevanti: una ulteriore diminuzione della produzione complessiva di energia elettrica, per effetto della crisi economica, e un aumento progressivo della produzione elettrica da fonti rinnovabili che è stata pari a circa il 28% nel 2012 e ad oltre il 34% della produzione complessiva nel 2013. Un trend positivo che è proseguito anche nell'anno in corso: ad agosto le fonti rinnovabili hanno generato il 48,9% dell'elettricità nazionale, coprendo il 45,4% dell'energia richiesta. Tra il 2012 e il 2013, è cresciuta del 25% la produzione idroelettrica, dell'11,1% la produzione eolica, del 13,9% quella fotovoltaica e dell'1,3% quella geotermica. L'aumento della produzione idroelettrica -indica UGI- è in parte dovuto a motivi meteorologici ed in parte al consistente aumento di impianti mini-idroelettrici, mentre l'aumento delle altre fonti rinnovabili è dovuto esclusivamente ad un effettivo aumento della potenza installata. Il quadro complessivo evidenzia anche che la produzione di energia geotermoelettrica, pur essendo di gran lunga la prima nell'Europa comunitaria e tra le prime dieci nel mondo, rappresenta però ancora percentuali marginali nel complesso delle rinnovabili nel nostro paese.

A tale riguardo, l'UGI avanza alcune considerazioni, sulle caratteristiche delle diverse fonti rinnovabili a confronto con quella geotermica, ipotizzando che nel futuro vi possa essere uno sviluppo nello sfruttamento di questa risorsa, partendo proprio da alcuni elementi che la caratterizzano e che la potrebbero favorire rispetto alle altre risorse rinnovabili. Il primo aspetto riguarda la continuità: sia l'energia eolica che la fotovoltaica sono fonti energetiche discontinue e non programmabili, mentre quella geotermica è erogabile con grande costanza ed ottima continuità per almeno il 75% delle 8760 ore dell'anno, escluso soltanto il tempo necessario ad effettuare le manutenzioni programmate degli impianti e quello delle possibili indisponibilità accidentali. La disponibilità non programmabile di quasi tutte le altre fonti rinnovabili (in particolare di quella eolica) impone al gestore del sistema elettrico la necessità di compensare in tempi rapidi le discontinuità con impianti energetici di riserva, in particolare quelli termoelettrici, idonei a coprire variazioni di carico anche importanti, e tra essi, in special modo, gli impianti "a ciclo combinato" alimentati a gas naturale. E questo non sarebbe necessario, invece, ricorrendo alla geotermia.

La fonte fotovoltaica è più programmabile sia giornalmente (giorno/notte) sia stagionalmente (diversa durata delle ore di insolazione nelle varie stagioni dell'anno) ma rimane legata alla variabilità meteorologica che, a seconda della nuvolosità, ne influenza negativamente la capacità produttiva. Secondo aspetto, la distribuzione: sia la fonte eolica che quella fotovoltaica, sono distribuite sul territorio; per cui i singoli impianti non possono essere collegati alla rete di trasporto di alta tensione, come lo sono invece quelli geotermoelettrici; perciò, gli impianti eolici e fotovoltaici devono essere quasi sempre allacciati alla rete di media tensione, che era prima adibita essenzialmente alla distribuzione elettrica e che ora è divenuta anche rete di trasporto di energia generata. Questa situazione, però, comporta diverse complicazioni per il sistema di regolazione della rete stessa. Infine, sostiene l'UGI, lo sviluppo della generazione eolica e fotovoltaica, legato ad impianti singoli di potenza relativamente modesta ed ampiamente dislocati sul territorio, sarà necessariamente limitato nel futuro; per cui, non ci si può attendere una prosecuzione del trend di crescita come quello avvenuto, per questi due settori, negli ultimi dieci anni.

Per queste considerazioni e tenendo presente il grande potenziale ancora non utilizzato di risorsa geotermica di cui il nostro Paese dispone per la diffusa presenza dei così detti "sistemi geotermici non convenzionali" si può affermare -sostiene l'UGI- che, con buona probabilità, nei prossimi decenni, a fronte di un sicuro aumento del fabbisogno energetico, a fianco delle fonti rinnovabili oggi prevalenti, potrà essere proprio la geotermia a fornire il maggior contributo di energia per sostituire con risorse nazionali le tradizionali fonti fossili, prevalentemente di importazione.
fonte: distrettoenergierinnovabili.it
Tommaso Tautonico
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