16/03/2020 - 13:12

Covid-19, raccomandazioni per gli operatori del settore raccolta e smaltimenti rifiuti

L’ISS ha divulgato le raccomandazioni sull’uso dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) per gli operatori del settore e smaltimento rifiuti con particolare riferimento alla gestione del coronavirus e tutte le procedure di sanificazione e disinfezione centralizzate da eseguire da parte delle aziende.

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L’ISS ha divulgato le raccomandazioni sull’uso dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) per gli operatori del settore e smaltimento rifiuti con particolare riferimento alla gestione del coronavirus e tutte le procedure di sanificazione e disinfezione centralizzate da eseguire da parte delle aziende.

Al momento non è noto il tempo di sopravvivenza in un rifiuto domestico/urbano dei coronavirus in generale e del virus SARS-CoV-2 in particolare, ma sussiste una elevata percezione del rischio da parte della popolazione italiana ed anche tra gli operatori coinvolti nella raccolta rifiuti urbani.

Tuttavia, specifica l’ISS, occorre considerare che i virus provvisti di involucro pericapsidico (evelope), come il SARS-CoV-2, hanno caratteristiche di sopravvivenza inferiori rispetto ai cosiddetti virus “nudi” (senza envelope) e quindi sono più suscettibili a fattori ambientali (temperatura, umidità, luce solare, ecc.) e a trattamenti di disinfezione e biocidi.

Limitatamente a quanto noto allo stato attuale, si può ipotizzare che il virus SARS- CoV-2 si disattivi, per analogia con altri virus envelope, in un intervallo temporale che va da pochi minuti a un massimo di 9 giorni.

Tanto premesso, l’ISS ha stilato delle raccomandazioni per gli operatori del settore di raccolta e smaltimento rifiuti, ai fini della corretta adozione delle misure di prevenzione e protezione disponibili.

Per gli operatori del settore dell’igiene ambientale (Raccolta e Smaltimento Rifiuti) si raccomanda l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI), come da gestione ordinaria, in particolare mascherine (filtranti facciali) FFP2 o FFP3 (in quest’ultimo caso, compatibilmente con la valutazione del rischio in essere in azienda).

Le mascherine Ffp2 ed Ffp3 hanno una duplice valenza: proteggono chi le indossa dagli agenti esterni e le persone che entrano in contatto con i portatori di un virus. Filtrano infatti l’aria espirata ed inspirata. Secondo l’Oms le prime (Ffp2) filtrano oltre il 92% delle particelle in sospensione. Le seconde, invece, ovvero le Ffp3, arrivano a valori uguali o superiori al 98%. Per essere utili, devono aderire bene al volto e la loro durata va dalle 6 alle 8 ore.

L’ISS raccomanda inoltre di effettuare in maniera centralizzata da parte delle aziende:

•    la pulizia delle tute e degli indumenti da lavoro, riducendo al minimo la possibilità di disperdere il virus nell’aria (non scuotere o agitare gli abiti), sottoponendo le tute e gli indumenti a lavaggi e seguendo idonee procedure (lavaggio a temperatura di almeno 60°C con detersivi comuni, possibilmente aggiungendo disinfettanti tipo perossido di idrogeno o candeggina per tessuti);
•    la sostituzione dei guanti da lavoro non monouso, nella difficoltà di sanificarli, ogni qualvolta l’operatore segnali al proprio responsabile di aver maneggiato un sacco rotto e/o aperto);
•    la sanificazione e disinfezione della cabina di guida dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani dopo ogni ciclo di lavoro, facendo particolare attenzione ai tessuti (es. sedili) che possono rappresentare un sito di maggiore persistenza del virus rispetto al volante, cambio, ecc., più facilmente sanificabili. Tuttavia è da tenere in considerazione la necessità di non utilizzare aria compressa e/o acqua sotto pressione per la pulizia, o altri metodi che possono produrre spruzzi o possono aerosolizzare materiale infettivo nell’ambiente. L’aspirapolvere deve essere utilizzato solo dopo adeguata disinfezione. E’ consigliato l’uso di disinfettanti (es. a base di acool almeno al 75% v/v) in confezione spray.

Per ogni ulteriore approfondimento sull’argomento trattato, si consiglia di visionare il sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Mariangela Lomastro
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