13/12/2015 - 09:53

COP21: arriva il testo finale dell'accordo di Parigi. Ecco le reazioni

Limite di 1,5 gradi all'aumento delle temperature, cento miliardi di dollari per i Paesi in via di Sviluppo e revisione ogni cinque anni sui tagli alle emissioni nocive.
Sono questi i tre punti cardine su cui poggia l'accordo che è stato firmato dai 195 Stati presenti alla conferenza internazionale sul clima di Parigi, la COP 21.  L'intesa è il risultato di tredici giorni di negoziazione e sarà aperto alla firma presso il quartier generale delle Nazioni Unite dal 22 aprile 2016 al 21 aprile 2017. 
 
"Questo è un accordo storico, che disegnerà il futuro del Pianeta. E noi in quel futuro ci siamo a pieno titolo: abbiamo la più alta produzione di energia rinnovabile, in campo ambientale abbiamo raggiunto risultati eccezionali come la riduzione delle emissioni di Co2" ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti commentando l'accordo raggiunto a Parigi.  "All'accordo di Parigi abbiamo portato un valore aggiunto, facendo passare il concetto degli 1,5 gradi: questo è un accordo di tutti e per tutti, l'Italia ne deve andare fiera" ha aggiunto il ministro. 
 
"A volte sembra che i Paesi dell'ONU non siano in grado di parlare a una sola voce, ma oggi quasi 200 nazioni si sono sedute intorno allo stesso tavolo per sottoscrivere un accordo globale sul clima. Oggi la razza umana si è unita per una causa comune, ma a fare davvero la differenza sarà ciò che accadrà dopo questo vertice. Gli accordi di Parigi sono solo il primo passo di un lungo cammino. Alcuni passaggi del testo approvato oggi sono frustranti e deludenti, ma un progresso è stato fatto. Questo accordo da solo non ci tirerà fuori dalla situazione in cui ci siamo cacciati, ma trovare una via d'uscita sarà più facile" ha detto Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International.
 
"L'accordo fissa l'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto di 1.5°C, ma gli impegni nazionali di riduzione delle emissioni attualmente in discussione ci porterebbero vicino a un aumento di 3°C. Questo è un grande problema, ma c'è una soluzione: l'importanza delle energie rinnovabili sta aumentando esponenzialmente in tutto il Pianeta. È il momento di accelerare la transizione energetica verso le rinnovabili, l'unica soluzione al problema delle emissioni. Assistiamo a una corsa tra lo sviluppo delle rinnovabili e l'aumento della temperatura, e l'accordo firmato a Parigi potrebbe dare alle fonti rinnovabili la spinta decisiva" ha aggiunto Kumi Naidoo. 
 
"Un mondo 'molto al di sotto dei 2°C ed entro gli 1,5°C' non è comunque il mondo che conosciamo e né la natura né le comunità vulnerabili sono al sicuro" ha detto Stephan Singer, direttore Energia del WWF Internazionale ed esperto di dinamiche climatiche, commentando il testo finale proposta dal Presidente della COP21 a Parigi "Il limite di 1,5°C é una soglia minima di sopravvivenza per le popolazioni costiere e delle isole e per le specie in pericolo; ed é plausibile che si possa mantenere una certa sicurezza alimentare" ha concluso Singer. 
 
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Rosamaria Freda
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