20/05/2019 - 19:04

Consorzio Rilegno: in crescita il recupero del legno degli imballaggi di legno

Econonia circolare, ecologia e sostenibilità ambientale.

In Italia crescono ancora la raccolta differenziata ed il riciclo del legno post consumo 

Il consorzio Rilegno che nell'ambito del sistema Conai si occupa degli imballaggi in legno solo nel 2018 ne ha raccolto e avviato agli impianti di riciclo quasi 2 milioni di tonnellate, registrando ben un +8% rispetto all'anno precedente.

Imballaggi legno
Secondo i dati presentanti oggi da Rilegno sono state 1.932.583 le tonnellate di legno raccolto e avviato a riciclo nel 2018 con una percentuale del 63% nel riciclo degli imballaggi di legno, ben oltre il target fissato dall’Unione Europea al 30% per il 2030.
L’Assemblea del Consorzio ha confermato Nicola Semeraro Presidente per il prossimo triennio.

L'Italia che ricicla va sempre meglio. Sono tanti i casi in cui il BelPaese si distingue al livello europeo: dalla raccolta differenziata di rifiuti pericolosi come gli oli lubrificanti usati o le batterie al piombo esauste alle raccolte differenziate di rifiuti solidi urbani come gli imballaggi in plastica, in carta e cartone, acciaio e alluminio, vetro ed ora anche il legno.

Ogni anno Rilegno, Consorzio del sistema Conai, sta raccogliendo sull'intero territorio nazionale quantitativi sempre maggiori di cassette ortofrutticole e pallet in legno. Nel 2018 è stata quasi raggiunta la soglia dei due milioni di tonnellate di imballaggi in legno. Questi materiali, impropriamente chiamati rifiuti, vengono dapprima avviati al riutilizzo, quindi, una volta giunti a fine ciclo vita, tasportati sino agli impianti di riciclo, trasformandoli in nuova materia prima secondaria da reimmettere nel mercato, con evidenti vantaggi non solo per l'ambiente ma anche per l'economia italiana.

Sono esattamente 1.932.583 le tonnellate di legno raccolto e avviato a riciclo nel 2018 da Rilegno con un incremento dei volumi del 7,74% sull’anno precedente e una percentuale del 63% nel riciclo degli imballaggi di legno (gli imballaggi nuovi immessi sul mercato nel 2018 hanno superato i 3 milioni di tonnellate), un vero primato considerando che l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il riciclo degli imballaggi di legno è del 30% al 2030.

La gran parte di tutto questo legno riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi ortofrutticoli e per alimenti, ma una parte importante, pari a 642.470 tonnellate, proviene dalla raccolta urbana realizzata attraverso le convenzioni attive con oltre 4.500 Comuni italiani
Da sottolineare poi l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione: sono state ben 780mila le tonnellate, ovvero circa 56 milioni i pallet usati, ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi sul mercato.

La raccolta ed il riciclo degli imballaggi di legno nel 2017. A livello territoriale è la Lombardia a fare la parte del leone con 504.290 tonnellate (il 26% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna con 242.504 ton. e dal Piemonte con 197.602 ton. L'infografica completa con tutti i dati di raccolta e riciclo degli imballaggi di legno nel 2018 è in allegato.

Questi, in sintesi, i numeri sull’attività svolta nel 2018 da Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno, approvati dall’Assemblea annuale tenutasi a Cesenatico, dove il Consorzio ha la sua sede operativa fin dalla nascita nel 1997.

L’Assemblea ha, inoltre, provveduto al rinnovo del Consiglio di amministrazione e delle cariche sociali confermando Nicola Semeraro alla Presidenza per il prossimo triennio. 
Semeraro sarà affiancato dalla Vicepresidente Daniela Frattoloni.

Un esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, ecologia ed economia circolare. Rilegno garantisce in tutta Italia il riciclo e il recupero degli imballaggi di legno e gestisce la filiera che consente di recuperare e reimmetere in circolo questa materia prima naturale, preziosa e riciclabile all’infinito
Una filiera basata su 2.000 consorziati, 416 piattaforme di raccolta private, capillarmente diffuse sul territorio, 13 impianti di riciclo, 4.541 Comuni convenzionati per un numero di abitanti che supera i 42 milioni.  

Un sistema che, secondo la recente ricerca “Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia” realizzata dal Politecnico di Milano, genera un impatto economico stimabile in circa 1,4 miliardi di Euro, 6mila posti di lavoro e un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.
 
Una gestione efficiente del riciclo del legno che rappresenta non solo un impegno per un mondo sempre più sostenibile, ma anche una risorsa economica, dando vita a una vera economia circolare importante per il Paese. 
Infatti, il riciclo consente al legno di intraprendere un nuovo ciclo di vita, generando nuova materia e quindi nuovi prodotti. 
Il 95% del materiale legnoso riciclato viene utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, linfa vitale per l’industria del mobile, e altri prodotti come pallet block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, pasta di legno destinata alle cartiere e compost.

“Da diversi anni ormai registriamo un costante aumento dei volumi di legno riciclato - afferma Nicola Semeraro, Presidente di Rilegno - questo grazie anche alla capacità del sistema di aumentare il numero delle piattaforme aderenti al network, così come di coinvolgere sempre più Comuni attraverso le convenzioni per la raccolta differenziata del legno. Ma quello che ritengo davvero importante sottolineare è che in poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del legno in Italia ha creato una “nuova” economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione. Abbiamo dato al concetto di economia circolare una effettiva applicazione concreta, considerando che il 95% del legno recuperato genera nuova materia prima o nuovi prodotti. Un caso di successo made in Italy che ci pone all’avanguardia in Europa”.

“Per quanto riguarda il futuro – aggiunge il Presidente Semeraro – la sfida, nell’era dei dati che governano i processi di business, non può che essere digitale e smart. Vogliamo pensare a un imballaggio che non si limiti ad essere contenitore di merci, ma possa agire come fonte di dati rispetto ai contenuti. Per questo stiamo sviluppando insieme all’Università di Parma uno studio di fattibilità per l’implementazione della tecnologia RFID a supporto della logistica e sostenibilità ambientale degli imballaggi di legno.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
Articoli correlati