01/01/2013 - 01:00

Comuni (davvero) ...ricicloni?

Anche quest'anno Legambiente fa la fotografia della raccolta differenziata dei comuni pugliesi. Ne viene fuori una situazione in netto miglioramento ma ancora lontana dagli obiettivi prefissati

E' stato presentato nei giorni scorsi il dossier di Comuni Ricicloni Puglia 2010 stilato da Legambiente Puglia. Nonostante ci siano ancora inefficienze, questa è l'edizione in cui per la prima volta viene premiato un Comune Riciclone, quello di Monteparano. A questo si aggiungono gli ottimi risultati raggiunti dai comuni dell'ATO BR2 e i buoni risultati dei piccoli comuni leccesi. Tuttavia questo non basta, come dimostrano i dati dei capoluoghi di provincia dove la raccolta differenziata è ancora ferma a percentuali troppo basse.

Monteparano (Ta), dunque, è l'unico e il primo nella storia della regione a essere definito Comune Riciclone di Puglia. Il piccolo ma virtuoso comune di 2.390 abitanti della Provincia di Taranto, nel 2009 ha raggiunto la media del 55,2% di RD, centrando, così, l'obiettivo del 50% di RD previsto per il 2009 sia dalla Legge finanziaria 267/07 che dal Piano Regionale; risultato raggiunto successivamente all'introduzione del sistema di raccolta "porta a porta". Il Comune di Erchie (Brindisi) si aggiudicato invece il Premio di seconda categoria con il 52% di rifiuti differenziati, mentre il Premio Start Up è stato assegnato: ad Anzano di Puglia (Foggia), passato dal 17,2% di gennaio al 59,7% di settembre; a San Michele Salentino (Brindisi) dal 2,4% di gennaio al 67,2% di settembre; a San Pancrazio Salentino (Brindisi) dal 7,6% di gennaio al 74,8% di settembre. La menzione speciale "Teniamoli d'occhio" è stata assegnata ai Comuni di Candela (Foggia), Villa Castelli (Brindisi), Oria (Brindisi), Zollino (Lecce), Ceglie Messapica (Brindisi) e Latiano (Brindisi), Comuni che hanno ottenuto "ottimi risultati" senza però raggiungere gli obiettivi previsti dalla normativa nazionale e regionale sulla raccolta differenziata.

Il Legislatore Nazionale infatti, con il D. Lgs. 22/1997 (Decreto Ronchi) per la prima volta ha fissato per i Comuni gli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere. Questi obiettivi sono stati successivamente modificati sia con il testo unico in materia ambientale art. 206 D.Lgs. 152/2006 sia con la L. 296/2006 (Legge Finananziria 2007), che hanno fissato percentuali minime di raccolta differenziata sempre più alte. Una importante considerazione che va fatta è che gli obiettivi di raccolta differenziata costituiscono un vero e proprio obbligo di legge che pertanto va rispettato, mentre molto spesso tali indicazioni sono percepite solo come mere enunciazioni legislative senza alcun valore vincolante.

L'ultimo Piano di Gestione dei Rifiuti approvato con Decreto del Commissario Delegato per l'emergenza Ambientale in Puglia n. 187 del 2005 ha fissato obiettivi importanti di RD per i Comuni Pugliesi. L'elemento sicuramente interessante e che differenzia la prospettiva Regionale da quella nazionale è l'aver legato gli obiettivi di Piano con il pagamento dell'eco-tassa rimodulata con l'art. 9 co. 3 della L. 25/2007, secondo un criterio di premialità per i Comuni più virtuosi.Per la Puglia una gestione più corretta e sostenibile dei rifiuti è anche necessaria al fine di centrare gli obiettivi imposti dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2007-2013. Infatti, la gestione dei rifiuti urbani è uno dei fondamentali obiettivi di servizi assegnati alle Regioni del Mezzogiorno che prevede il raggiungimento entro il 2013 dei seguenti target:
- Riduzione della quantità dei rifiuti urbani smaltiti in discarica dai 395 Kg procapite a 230 Kg;
- Aumento della quota dei rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata dal 9% al 40%;
- Incremento della quota di frazione umida trattata in impianti di compostaggio dal 3% al 20%.

Sergio Izzi
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