14/11/2019 - 13:03

Citytech e la Smart Society 5.0

Smart Society,Smart city, Smart mobility.

Nello scorso secolo, caratterizzato dall'epoca dell’Industry 3.0 (fase di industrializzazione in cui la robotica e l’automazione richiedevano ancora una forte interazione con l’uomo, prima di divenire sistemi tecnologici da esso autonomi nell’epoca dell’attuale Industry 4.0), il sistema economico ha guidato le scelte del consumatore indirizzandolo verso esigenze “latenti” che corrispondessero perfettamente ai prodotti acquistabili sul mercato, inducendo così la creazione di nuovi mercati da soddisfare. A questo proposito ricordiamo la storica frase di Henry Ford che ha segnato l’era della produzione di massa: “Avranno l’auto che vorranno, del colore che vorranno, purché sia nera”

Citytech prende il volo e porta in Italia la nuova frontiera dell’innovazione, la Urban Air Mobility
Citytech e la Smart Society 5.0.
A cura di Emilia Garito, CEO Quantum Leap IP ed Innovation Manager


Gli effetti di tale modello produttivo si vedono ancora oggi, nel XXI secolo, in cui il paradigma si è però completamente ribaltato e la nostra economia si è andata progressivamente a basare su un’offerta nettamente superiore alla domanda e su una domanda sempre meno standardizzata. 

Oggi infatti, a differenza del recente passato, questo diverso rapporto tra domanda e offerta sta determinando una situazione del tutto inattesa per i produttori di tecnologia, i quali si vedono davanti alla necessità di capire le reali esigenze del consumatore e di essere in grado di rispondere a nuove richieste sempre più personalizzate

In questo contesto risulta molto difficile imporre bisogni che possano essere soddisfatti con prodotti standardizzati, mentre è sempre più fondamentale per un’azienda poter diversificare la propria offerta produttiva, anche valutando possibilità di innovazione reperibile al di fuori delle proprie aree di competenza e ricerca. 

Da qui la necessità attuale delle industrie di accogliere le proposte tecnologiche esterne ad esse e di esplorare nuovi modelli di business partecipativi e inclusivi, verso una cultura completamente aperta e antitetica a quella della precedente epoca industriale, che prende il nome di Open Innovation – ovvero, la capacità di acquisire dall’esterno l’innovazione di volta in volta necessaria per far fronte alle nuove esigenze del mercato e creare una vera e propria Super Smart Society del futuro. 

Questa Super Smart Society, di fatto, si basa sulla soddisfazione dei reali bisogni e si esprime in maniera esaustiva nel concetto giapponese di Society 5.0, ovvero una società tecnologicamente avanzata - Augmented Human Society - in cui il progresso è progettato in chiave Human Centered, ovvero pensato per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dell’uomo. 

In questo obiettivo, un ruolo importante lo giocano soprattutto le industrie, la ricerca scientifica e naturalmente le istituzioni, le quali possono, meglio di altri, interpretare e proporre le esigenze del cittadino, facendole percepire globalmente e localmente come le nuove strade su cui costruire una relazione domanda-offerta che sia virtuosa, e soprattutto che possa essere risolutiva delle problematiche economiche e sociali. 

Il concetto della Society 5.0, dunque, va ben oltre le questioni economiche o di business e mira a costruire una società inclusiva e trasparente la cui visione utopistica, ma non per questo irrealizzabile, è quella di un nuovo sistema produttivo in cui ognuno possa condividere le stesse opportunità e che garantisca una crescita economica e un benessere per tutti, senza discriminazione di età, genere, lingua o appartenenza geografica
La grande questione si gioca nella volontà dei diversi attori di renderla possibile. 

Ulteriori informazioni su: www.citytech.eu

 

In allegato la Brochure Citytech Milano 20_21 novembre 2019 e il Programma dei Convegni.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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