13/06/2013 - 20:28

Cellulari e smartphone, ecco come riciclarli

Recon Analytics: un utente utilizza il proprio cellulare per un anno prima di comprarne uno nuovo. Negli Usa solo l’8 per cento dei device viene riciclato.
Chi di noi saprebbe rinunciare al proprio smartphone alzi la mano. Probabilmente nessuno, visto che questi dispositivi fanno ormai parte della nostra quotidianità al punto che senza di essi ci sentiremmo persi. Trattandosi però di device che hanno un costo piuttosto elevato è importante fermarsi un attimo per porre le offerte con cellulare incluso a confronto, così da abbinare uno smartphone ad un piano tariffario vantaggioso pagando un piccolo canone mensile.
 
Grazie al nostro nuovo cellulare potremo da subito navigare in internet in ogni luogo, rimanere aggiornati sugli ultimi post dei nostri amici sui social più famosi e persino effettuare pagamenti grazie alla tecnologia Nfc, proprio come se fossero delle vere e proprie carte di credito.
 
Telefonini e smartphone di ultima generazione sono ormai divenuti prodotti di largo consumo soggetti a ricambi quasi continui.  In media, stando a quanto rilevato dalla Recon Analytics, il rapporto tra un utente e il proprio cellulare dura circa un anno, dopo di che il “vecchio” device viene accantonato per fare spazio ad un nuovo modello o versione. Il modello ritenuto superato e dunque gettato via molto spesso finisce fra i rifiuti comuni e non viene assoggettato ad alcuna opera di riciclaggio, cosa che oltre a costituire un danno economico genera conseguenze negative dal punto di vista ambientale.
 
Il riciclo di smartphone e dispositivi tablet di fatto consentirebbe di estrarre ed elaborare materiali come il rame, il vetro, la plastica, il palladio, l’oro e l’argento, con un impatto positivo su ambiente ed economia. Si stima che nelle discariche giungano in media materiali per circa 60 milioni di dollari, denaro che potrebbe essere “recuperato” grazie al riciclo e riutilizzato per altri scopi.
 
Tra l’altro destinare il proprio telefonino all’attività di riciclo è estremamente semplice. Trattandosi di un rifiuto elettronico (il cosiddetto RAEE) sarà infatti sufficiente reperire l’isola ecologica più vicina oppure recarsi presso un qualsiasi punto vendita di elettronica di consumo e consegnarlo ai proprietari dell’attività, obbligati per legge a prendere in consegna il dispositivo e a smaltirlo opportunamente. Del resto il costo dei portatili comprende anche un eco-contributo RAEE utile a finanziare questo tipo di operazione, e stando al decreto 151/05 è possibile riconsegnare il proprio smartphone a fronte dell’acquisto di uno nuovo.
 
Il processo di riconversione che consente di riabilitare i modelli di device che si desidera gettare via è in genere sempre lo stesso; telefonini, smartphone e accessori correlati ancora funzionanti possono essere donati in beneficenza, oppure, dopo le opportune riparazioni possono essere reimmessi sul mercato come apparecchi ricondizionati (se il device di turno non può essere riparato può poi essere smontato e le parti componenti riutilizzate o riciclate); prima di riconsegnare il proprio apparecchio per gli opportuni trattamenti di recupero e riciclo è infine buona norma rimuovere dalla scheda di memoria informazioni sensibili (comprese fotografie e video), password, username e quant’ altro potrebbe causare una violazione della privacy se finisse in mani sbagliate. 
 
Usare i device tencologici in modo costante e diversificare i dispositivi è ormai una moda e un trend in costante crescita che può diventare dannoso per l'ambiente: è importante non gravare ancora di più sull'ambiente e saper gestire in modo giusto anche il riciclo dei telefoni cellulari. 
 
SuperMoney
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