01/01/2013 - 01:00

Catrame sulle spiagge dell'Arcipelago di La Maddalena

Nei giorni scorsi, grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini e dello stesso personale del Parco, è stata rilevata un'ingente quantità di petrolio sulle spiagge e sulle coste dell'Arcipelago di La Maddalena, probabilmente causata dallo sversamento di acque sporche inquinanti da parte di qualche nave in transito nelle Bocche di Bonifacio.
L'Ufficio ambiente dell'Ente Parco, dopo aver allertato la Capitaneria di porto di La Maddalena e gli altri enti competenti, ha deciso di intervenire tempestivamente con il proprio personale e i mezzi a disposizione per cercare di arginare il danno ambientale, in considerazione dell'imminente cambiamento climatico previsto a partire dalla giornata di oggi con l'arrivo di raffiche di vento di intensità superiore a 25 nodi.
Per arginare un'ulteriore diffusione della sostanza il personale dell'Ente Parco, insieme al prezioso supporto di alcuni operai del Comune di La Maddalena, è intervenuto in alcuni arenili dell'isola madre dell'Arcipelago, in particolare quelli di Giardinelli e di Spalmatore, oltre ad alcuni tratti della costa di Caprera: Punta Crucitta e Due Mari.

I partecipanti alle operazioni, che sono state condotte con l'ausilio di strumenti manuali come spatole, rastrelli e pale, hanno cercato di evitare l'asportazione di sabbia e di altri resti vegetali non contaminati; nonostante l'impegno profuso per tutta la mattinata di ieri non è stato possibile eliminare completamente la sostanza oleosa presente, sopratutto quello insediatosi tra gli scogli, poiché i mezzi a disposizione non permettono la totale rimozione del materiale inquinante, sia di quello che è stato depositato nei giorni scorsi - sostanze che dall'aspetto non sembrano aver subito ancora importanti processi di degradazione - sia quello già presente.

Quanto accaduto riporta ancora una volta alla luce il problema del transito delle navi all'interno dello stretto delle Bocche di Bonifacio, riconosciuto nello scorso mese di luglio, da parte dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO), "Area marina particolarmente sensibile'" (Particularly sensitive sea area). Proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche legate alla tutela delle Bocche, l'Ente Parco lavora da oltre un anno, insieme all'Office de l'environnement de la Corse, suo storico partner transfrontaliero, alla costituzione del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT), organismo con la cui istituzione sarà possibile raggiungere un ulteriore importante risultato operativo, grazie ad un miglior coordinamento tra le due aree protette e con un incremento delle capacità di monitoraggio e controllo, oltre ovviamente alla possibilità di sviluppare progetti innovativi di salvaguardia.

Sempre nell'ottica di una maggiore tutela del territorio il personale dell'Ente Parco, insieme agli operai del Comune, sta intervenendo in questi giorni anche nella rimozione dei rifiuti gettati a bordo strada della panoramica, che, dopo la stagione estiva, versa in uno stato di notevole degrado.
Nel frattempo si raccomanda, nell'eventualità di avvistamenti di chiazze di olio, nafta e catrame, di contattare tempestivamente la Capitaneria di Porto (numero verde 1530 e 0789 736015), oppure l'Ente Parco (0789 790211 e 340 6154007), la Polizia municipale (0789 736015) e il CFVA (348 2573099 e 0789 721083), segnalando con precisione il sito contaminato.
Marilisa Romagno
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