08/08/2017 - 18:16

Cani e gatti responsabili per il 25-30% dell'impatto ambientale

Secondo una ricerca americana gli animali domestici impattano in modo negativo sull'ambiente. Per colpa dei loro padroni cani e gatti domestici si nutrono sempre più con alimenti di origine animale e il loro impatto pesa sull'ambiente quanto quello di 13 milioni e mezzo di automobili
impatto ambientale
Lo dice uno studio americano: cani e gatti possono avere un impatto negativo su ambiente e cambiamenti climatici per colpa dei loro padroni, che spesso nutrono le mascotte di casa con troppo cibo di origine animale.  Lo studio dell'Università della California stima che solo negli Stati Uniti gli animali domestici producono 64 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno, pari alle emissioni di oltre 13 milioni e mezzo di automobili.  Negli Stati Uniti cani e gatti sono responsabili per il 25-30% dell'impatto ambientale dovuto al consumo di alimenti di origine animale.
La soluzione è quella di utlizzare una dieta più equilibrata e sana per questi animali fatta da alimenti di origine vegetale.

ll professor Gregory Okin dell'Università della California che ha condotto li studio spiega che si sta verificando un paradosso: per aiutare l'ambiente molte persone diventano vegetariane cercando di limitare il più possibile il consumo di carne. Ma nessuno si chiede: quanto pesa sull'ecosistema la carne usata per produrre alimenti per gli animali domestici?
A questo proposito il ricercatore sottolinea: "Non sto consigliando di sbarazzarsi di cani e gatti o di farli diventare vegetariani ma dobbiamo considerare che oltre a produrre molti benefici, questi animali hanno anche un enorme impatto ambientale".

Come tutti ormai sappiamo a causa di un maggiore consumo di acqua, energia e suolo la produzione di carne ha un impatto notevole sull'ambiente e a questo contribuisce anche la dieta di cani e gatti. Basti pensare che negli Stati Uniti ci sono 77,8 milioni di cani e 85,6 milioni di gatti, che spesso mangiano alimenti di origine animale consumando, secondo la ricerca, quanto 62 milioni di americani.  Non è possibile non includere questi dati in un conteggio sui consumi ambientali. Come suggerisce la ricerca sta accadendo una "umanizzazione", ossia la tendenza a trattare cani e gatti come umani, mettendo a rischio oltre che la stessa loro salute, anche il nostro pianeta.

Marilisa Romagno
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