01/01/2013 - 01:00

Cambiamenti climatici & edilizia sostenibile

Le finestre devono essere piccole se orientate a sud e le grandi vetrate vanno pensate sulla parete dell'edificio che dà verso nord: queste sono solo due delle strategie emerse nel corso della prima giornata del convegno internazionale "In Case Of Sun".
L'evento era dedicato agli edifici energeticamente efficienti costruiti in climi caldi e alle pompe di calore e collettori solari. La prima giornata, organizzata dal Cluster Edilizia del TIS innovation park presso l'Università di Bolzano, si è concentrata in particolare sulle case passive nell'area mediterranea, il solar cooling e sulle tecnologie più innovative nel campo dell'illuminazione naturale. All'evento, che ha avuto luogo la scorsa settimana, hanno preso parte più di cento partecipanti.
Il professor Alessandro Rogora del Politecnico di Milano, uno dei relatori dell'evento, ha spiegato agli oltre 100 partecipanti, come la scelta di finestre piccole sulle pareti orientate a sud e di grandi vetrate sulle pareti orientate verso nord permetta di aumentare la quantità di luce solare senza aumentare le temperature interne dell'edificio: dalle vetrate poste verso nord, infatti, la luce del sole non entra direttamente, al contrario delle finestre orientate a sud. Questa e altre tematiche illustrate durante il convegno sono oggetto del progetto europeo Enerbuild dell'Alpine Space Program, portato avanti da TIS innovation park, EURAC, Università di Bolzano e altri partner internazionali: Enerbuild vuole dimostrare che gli edifici altamente efficienti dal punto di vista energetico si possono costruire anche in Paesi dell'Europa meridionale e delle zone con clima mediteranno. Anche in altre zone dell'Europa centrale, però, non è più sufficiente proteggere gli edifici solo dal freddo, ma bisogna pensare sempre più a costruirli in modo che siano confortevoli anche durante le estati, che diventano sempre più torride.
Il clima della Terra infatti sta cambiando: la desertificazione sale, il clima tropicale si sta spostando sempre più a nord in Europa, e conseguentemente anche gli inverni sono cambiati; le settimane molto fredde si alternano a quelle miti. Entro il 2100 si prevedono aumenti delle temperature medie annuali in Europa pari a circa 2°C, concentrati soprattutto nell'Europa settentrionale. Questi dati impongono delle riflessioni, anche nel settore dell'edilizia, e per non gravare ulteriormente sui cambiamenti climatici già in atto, è parallelamente necessario trovare delle soluzioni sostenibili che favoriscano lo sfruttamento energetico delle fonti rinnovabili come per esempio il sole. Le tecnologie più innovative che permettono di sfruttare l'energia solare per la climatizzazione degli edifici sono state presentate a tecnici specializzati nella progettazione di edifici energeticamente efficienti, amministratori e impiantisti nel corso della prima giornata della due giorni di incontri dedicati all'energia solare "In Case Of Sun".
Nel corso della prima giornata il Cluster Edilizia del TIS innovation park, in collaborazione con la Libera Università di Bolzano ha organizzato il convegno internazionale "Eco Building In Hot Climates". Oltre al professor Rogora sono intervenuti altri relatori internazionali come per esempio Paola Leardini della University of Aukland (Nuova Zelanda), che ha illustrato l'esperienza di case passive a Auckland e Jürgen Schnieders del PassivHaus Institut Darmstadt (Germania), che ha parlato delle case passive negli ambienti mediterranei. Veronica Garcia Hansen della Queensland University of Technology (Australia) ha inoltre illustrato i vantaggi dell'innovativo sistema di illuminazione naturale: si tratta di tubi che, attraverso un sistema di specchi, catturano la luce naturale sul tetto e la guidano all'interno degli edifici.
L'ultimo intervento della giornata ha visto la partecipazione di Simone Bussotti del Gruppo Loccioni, holding marchigiana che si occupa a livello internazionale di misurazione e di controllo di qualità, di biomedicale e di green economy. Simone Bussotti ha presentato il progetto Leaf Community, la prima community a impatto zero d'Italia. All'interno della community è prevista la raccolta dell'acqua piovana per usi sanitari e per l'irrigazione, le case sono esposte a sud per sfruttare l'energia solare, sono tutte dotate di pannelli fotovoltaici e sono isolate con cappotti interni ed esterni anche in corrispondenza di porte e finestre per limitare al massimo la dispersione di calore in inverno e l'entrata del calore in estate.
Tommaso Tautonico
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