17/01/2013 - 20:12

Ca' Foscari, unico ateneo italiano green

L'ateneo di Venezia è il primo italiano a comparire nella classifica stilata da GreenMetric. L'università premiata per l’efficienza energetica e l'ecosostenibilità.
Tutti possiamo essere definiti consumatori di energia poiché viviamo in una realtà in cui non è possibile farne a meno.
Non possiamo prescindere dal fabbisogno energetico della nostra quotidianià, ma al contempo abbiamo l’esigenza di contenere quanto più possibile i costi: per venire incontro a entrambe queste necessità possiamo quindi confrontare le tariffe di energia meno care per individuare l’operatore che offra il contratto più soddisfacente per i nostri parametri di consumo.
Quando parliamo di consumatori, però, non dobbiamo limitarci solo alle persone fisiche, ma è possibile estendere la definizione anche ai gruppi di persone, agli edifici, agli agglomerati industriali etc., quindi anche un ateneo universitario può essere considerato un consumatore di energia a tutti gli effetti e in quanto tale, c’è chi si dedica a verificare il livello di sostenibilità che queste sostengono.
 
GreenMetric infatti, ha stilato la classifica internazionale degli atenei più “green”e a rappresentare l’Italia, c’è l’Università Ca' Foscari di Venezia, che è stata premiata per l’efficienza nel consumo di energia e l'attenzione ai temi dell'ecosostenibilità. Nonostante sia il primo di tutti i campus italiani, l’ateneo lagunare si deve accontentare della 90sima posizione sulle oltre 200 università inserite nel ranking.
La classifica ha come obiettivo quello rendicontare le misure e le politiche adottate in tema di sostenibilità ambientale e, nello stesso tempo, favorire l’adozione di sistemi che rispondano in modo ottimale ai cambiamenti climatici in atto, evitando gli sprechi di energia elettrica e gas e preservando la qualità dell’aria – anche attraverso forme di mobilità eco-friendly.
 
I primi posti della graduatoria sono occupati da università anglosassoni (in particolare, il primo posto va all'Università del Connecticut, il secondo all'Università di Nottingham e il terzo al College Cork dell'Università nazionale d'Irlanda). Prima dell’Italia anche gli atenei di Taiwan, Malesia, Indonesia, Thailandia e persino dell’Ecuador in America Latina.
 
Come si legge nello studio GreenMetric, l’università veneziana si è distinta per aver messo a punto dei miglioramenti notevoli dal punto di vista dell’efficienza energetica dei suoi edifici e per aver incluso nella sua offerta formativa tematiche legate al rispetto ambientale (oltre cento materie presenti nei vari corsi di studio si caratterizzano per i contenuti e gli strumenti sostenibili in esso insegnati).
“Siamo gli unici in Italia ad avere indicato le linee guida su come si fa un ateneo sostenibile” – ha dichiarato Chiara Mio, delegata del rettore e docente di management della sostenibilità, spiegando che “nel piano di credito formativo degli studenti rientrano anche le competenze sulla sostenibilità”.
 
La docente universitaria ha poi concluso rivelando che, nei prossimi anni, l’ateneo ha “in programma investimenti in edilizia sostenibile, campus e residenze per studenti”.
E nonostante l’ateneo si posizioni solo al 900 esimo posto, la docente ha dimostrato di non perdersi d’animo e si rivela ottimista riguardo la situazione: «Certamente c’è ancora tanta strada da fare. Dobbiamo proseguire con questo approccio strategico. Abbiamo in programma investimenti in edilizia sostenibile, campus e residenze per studenti. Per fortuna il nostro ateneo ha i conti molto in ordine e anche in tempi di crisi possiamo attuare i nostri programmi e siamo molto ambiziosi di scalare le posizioni».
 
Come detto prima, la ricerca effettuata da GreenMetric ha degli obiettivi importanti: il ranking infatti serve a delineare un prospetto ben preciso delle politiche in merito alla sostenibilità ambientale e spingere in tal senso le istituzioni universitarie alla lotta contro i cambiamenti climatici mondiali.
Quale altro ambiente infatti, si presta meglio se non quello universitario dove le idee, le morali, lo spirito d’iniziativa circolano a ritmi molto sostenuti? Gli universitari sono un target molto  ricco sotto questo punto di vista, che se ben sostenuti riescono ad organizzare vere e proprie rivoluzioni culturali.
Investendo nei giovani, d’altronde, non si sbaglia mai.
SuperMoney
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