19/12/2017 - 12:19

Ambiente: Natale a rischio per 16 specie viventi

Le azioni dell'uomo hanno amplificato di 1000 volte il normale tasso di estinzione delle specie sulla Terra.

Ci sono 16 specie tra vertebrati, coralli e piante che i nostri figli potrebbero non vedere mai. Secondo il WWF dal 1970 al 2012 l'uomo ha determinato il calo del 58% dell'abbondanza delle popolazioni di vertebrati terrestri e marini.

specie viventi

Il Vaquita e il leopardo dell’Amur sono due delle 16 specie viventi che rischiano di non vedere il Natale 2018 per il numero esiguo a cui sono ridotte le loro popolazioni. Oltre a loro il rinoceronte di Sumatra, la tigre e l'orango, il lupo rosso, il bradipo pigmeo, il pangolino,  il chiurlottello, l’ara golablu, il cavallo di Przewalski, il Kouprey e la madrepora oculata sono le specie che rischiano l'estinzione per i pericoli legati alla capacità distruttiva di alcune attività umane.

È questa la Natura che le generazioni future potrebbero non vedere mai. Il loro destino è legato alla possibilità di mettere in campo il prima possibile interventi in grado di salvarle dall’estinzione. Nel report il WWF indica anche i vari progetti sostenuti per fermare questa corsa verso l’estinzione e portati avanti dall’associazione in varie parti del pianeta. È già accaduto nel recente passato per alcune specie proprio per questo diventate simbolo della capacità distruttiva dell’uomo: il lupo della Tasmania, lo stambecco dei Pirenei, la tigre caucasica, il rinoceronte nero dell’Africa occidentale, il leopardo di Zanzibar, sono stati spazzati via da bracconaggio, dal prelievo intensivo o dalla distruzione del loro habitat. Secondo il WWF, solo dal 1970 al 2012 l’uomo ha determinato il calo del 58% dell’abbondanza delle popolazioni di vertebrati terrestri e marini. Ma, ancor più gravemente, la nostra azione ha amplificato forse anche di 1.000 volte quello che è il normale tasso di estinzione delle specie sulla Terra.

“Abbiamo il dovere di accendere i riflettori sul rischio di estinzione di alcune specie preziose e chiamare tutti a raccolta per combattere le minacce che rischiano di cancellare tesori di biodiversità in Italia e nel Mondo”. Dichiara la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: “Le specie su cui si concentra l’attenzione di questo nostro report sono gli ‘ambasciatori’ di un percorso di estinzione che è arrivato, purtroppo, quasi a termine. Se, giustamente, mettiamo tanta cura nel custodire le opere dell’ingegno e creatività umana, perché non impegnarsi per proteggere anche le meraviglie create dalla natura e che rischiano di scomparire per sempre? Ormai sappiamo che la scomparsa anche di una sola specie determina una perdita immensa di informazioni biologiche, di caratteristiche genetiche e di servizi ecologici per tutta l’umanità: se, con l’impegno di tutti, anche attraverso piccoli gesti quotidiani, contribuiremo a mantenere il nostro pianeta ricco di animali, sarà a beneficio di tutti, soprattutto delle generazioni che ancora devono nascere”

I numeri parlano chiaro: in Italia per alcune specie come l’orso marsicano oggi si parla di poche decine di esemplari, e lo stesso vale per l’aquila del Bonelli (40 coppie), il gipeto (una decina di coppie in Italia, meno di 10.000 in 3 continenti-Asia, Africa-Europa) o per una specie arborea che esiste solo sulle montagne della Sicilia, l’abete dei Nebrodi. Sempre in Italia anche la lucertola delle Eolie, come tanti rettili, rischia di scomparire: adattata a vivere solo su alcuni scogli di queste isole con meno di 1.000 esemplari.  

Tommaso Tautonico
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