10/08/2015 - 14:00

Ambiente: Legambiente, 320 milioni per l'autostrada più inutile e dannosa del Paese

Il project financing in versione lombarda ha generato ecomostri come Brebemi, TEEM e Pedemontana, promettendo di realizzare infrastrutture esagerate e dai costi smisurati ma interamente a carico degli investitori privati, eppure, la decisione CIPE di ieri sulla Brebemi prevede 320 milioni di finanziamenti prelevati dalle esangui casse pubbliche, più una proroga di 6 anni della concessione, la conferma del valore di subentro a fine concessione per 1200 milioni e nuove opere di interconnessione per canalizzarci del traffico attualmente inesistente.
"Una decisione semplicemente mortificante, che speriamo provochi una levata d'orgoglio contabile da parte della Corte dei Conti - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, da sempre fieramente contraria alla realizzazione dell'autostrada-ecomostro che duplica la A4 -. Di fatto il Governo premia chi ha speculato ai danni del territorio, mentre gli unici a pagare saranno gli utenti, costretti a un pesante pedaggio per un'infrastruttura realizzata quasi per intero con finanziamenti pubblici ma i cui extraprofitti vanno quasi tutti a privati. Crediamo ci siano modi migliori per spendere i soldi dei contribuenti".

Il finanziamento annunciato dal Cipe andrebbe a un'opera il cui costo, alla convenzione, era valutato in 920 milioni interamente a carico di privati, ma che poi, tra modifiche e 'compensazioni', oneri finanziari e interessi, ha superato i 2,4 miliardi, coperti in massima parte da prestiti di istituti finanziari pubblici (BEI e Cassa Depositi e Prestiti), oltre che dalle partecipazioni degli azionisti pubblici e privati con, in prima fila, Banca Intesa (che possiede il 42% di Autostrade Lombarde, a sua volta proprietaria del 78% di Brebemi).

Si tratta anche di un'opera molto costosa per gli utenti: i 56 km da Brescia a Milano, infatti, costano ben 10,70 euro, 19 centesimi a km. Tanto che la società concessionaria si è dovuta inventare un catalogo di sconti e promozioni pur di ingolosire un'utenza distratta. Tutto ciò per un'autostrada che apre uno squarcio di centinaia di ettari asfaltati nella campagna più fertile d'Italia, destinata a un traffico che preferisce ricorrere alla viabilità ordinaria piuttosto che pagare un pedaggio così esoso, che non ha ancora realizzato tutte le misere compensazioni ambientali previste, né finito di pagare gli espropri dei terreni sottratti all'agricoltura.
foto: quibrescia.it
Marilisa Romagno
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